GENOVA dopo la caduta di ROMA
(di Guido Zunino)

 

lla caduta dell'Impero Romano (durato praticamente mille anni) tutta la precedente struttura sia "governativa" che " sociale" del territorio andò in crisi, e tutta la Penisola italiana divenne meta di orde barbariche di varia origine, che avevano spesso l'unico scopo di ricavare solamente vantaggi immediati dai paesi occupati senza impegnarsi troppo nel loro controllo e nella organizzazione funzionale di quel  territorio in modo duraturo.
     Anche GENOVA subì la stessa sorte e, nonostante la sua particolare posizione geografica e la sua caratteristica di città tipicamente marittimo-commerciale l'avessero portata a volte a trattati e situazioni economico-sociali più privilegiate con i nuovi dominanti, fu attaccata, invasa e distrutta varie volte.     Nel primo medioevo GENOVA (come praticamente anche tutta l'Italia e molta parte dell'Europa) quindi, dopo essere stata Romana, sarà Bizantina, Ostrogota, Longobarda, Carolingia, subendo ogni volta le condizioni imposte dai dominanti al potere in quel momento.
     Cronologicamente, come anche detto da innumerevoli illustre fonti (CAFFARO: "Gli Annali", T.O.DE NEGRI:
 "Storia di Genova", A. SACHERI: "Genova nostra", F. DONAVER: "Storia della Repubblica di Genova", L.G. BIANCHI e E. POLEGGI: "Una città portuale nel medioevo", F. BAMPI: "Storia della città di Genova") nella storia di GENOVA, dopo la caduta di Roma, non si possono non citare le seguenti date:

CONTADINO al lavoro - IX sec.
CONTADINO del IX sec. al lavoro
(Roma - Biblioteca Casanatense)

CARRO CONTADINO del XI sec.

CARRO CONTADINO - Miniatura del XI sec.
(Abbazia di Montecassino)

     Con la caduta dell'Impero d'Occidente i territori coltivati, che si erano già impoveriti per i continui saccheggi delle ricorrenti invasioni barbariche, producono sempre meno, e questo anche per un concomitante e repentino abbassamento della temperatura climatica del pianeta.
     Di conseguenza la popolazione europea non riesce a sopravvivere agli stenti e praticamente si riduce a meno della metà passando da 67 a 27 milioni.
     In Italia tutta la popolazione si riduce a soli 4 milioni.     Roma, ad esempio, che era abitata da circa 1 milione di persone all'epoca dell'Impero arriva a soli 30 mila abitanti.
     Gravi carestie e una situazione igienico-sanitaria ora non più sotto controllo(fogne ed acquedotti non riparati) costringono le genti ad abbandonare le città, diventate invivibili ed insicure, rifugiandosi nelle campagne a coltivare i terreni di proprietà di pochi latifondisti, e per la maggioranza della popolazione il tipo di vita diventa prettamente rurale e contadino in quel periodo.
     Si svilupperà in quel periodo anche un forte MONACHESIMO, per reagire alla situazione divenuta insostenibile, a causa della carenza di sicurezza sociale.
     Nelle città come Genova, dopo l'avvento del Cristianesimo in Liguria, i cittadini non più rassicurati dal potere istituzionale, si rifugiano sotto la protezione della Chiesa molto più presente sul territorio, come dimostrano anche le diffusioni dei Simboli Cristiani e la presenza di alcune Epigrafi su alcuni monumenti e costruzioni  pubbliche dell'epoca.
     Mancano anche gli scambi commerciali via terra poiché l'antica  rete stradale romana di comunicazione non era più sicura a causa dell'assalto di briganti e predoni alle carovane che trasportavano gli scarsi prodotti coltivati, ed i pochi commerci via mare erano contrastati dall'assalto dei pirati saraceni che infestavano il Mediterraneo in quel periodo.
     CARLOMAGNO, re dei Franchi e a capo praticamente dell'Europa occidentale, per riorganizzare i suoi domini e fondare l'Impero, nomina uomini di sua fiducia al governo di vasti territori, come ad esempio per i Franchi: GILBERTO Conte di Provenza, RUGGERO Conte di Borgogna, OLIVIERO Conte di Acquitania.     Stessa regola viene seguita negli altri stati come l'Italia dove i "Comites" o Conti avranno il compito di controllare le terre e difenderle, di riscuotere le TASSE e i TRIBUTI, ma con l'impegno, ai notabili incaricati, di restituire poi tutti gli incarichi alla loro morte.
     I grandi Assegnatari Terrieri (nominati dall'Imperatore) si trasferiscono allora in campagna, sulle terre loro assegnate sia per controllarle meglio, che per sentirsi più sicuri, iniziando a costruirsi delle abitazioni sempre più fortificate (che in seguito diventeranno poi dei castelli) dando così origine al nuovo fenomeno del FEUDALESIMO.
     Dopo la morte di CARLOMAGNO e la successione di LUDOVICO il PIO con la conseguente nomina di BERNARDO a re d'Italia, la situazione nel Mediterraneo peggiorò notevolmente sia per l'espansionismo dei Mussulmani spagnoli che, già presenti in Spagna, avanzarono sino al sud della Francia arrivando anche in Savoia e nelle Alpi Marittime, che per le continue scorrerie dei pirati Saraceni, che bloccarono ulteriormente i commerci con il nord Africa e le coste orientali del Mediterraneo.

 Mappa di GENOVA attorno all'anno 1000
GENOVA  nell'anno 1000

     Per quanto riguarda Genova, la situazione non cambierà di molto sotto i regni di LOTARIO I°, LUDOVICO II° e BERENGARIO II°, poi la "Marca Genuensis"  sarà affidata a OBERTO I° degli Obertenghi e quindi ad ADALBERTO ed OBERTO II°, che riorganizzato il territorio con i "vicecomites", la riscossione dei tributi e l'istituzione delle Milizie Cittadine, iniziarono a controllare meglio il territorio.     Nello steso periodo a Genova il Vescovo cominciò ad acquisire un maggiore potere civile(poiché era direttamente presente nella città), anche se non delegato dall'Impero, i cui controllori vivevano ancora nei castelli dell'Oltregiogo o in Lunigiana.
     Poi da BERENGARIO II° e da ADALBERTO I° fu rilasciata a Genova una prima franchigia di autonomia che si completò con ADALBERTO II°, quando fu attuata la repressione e liberazione dai Saraceni in Liguria, e si poterono riprendere i commerci, e la vita cittadina divenne più sicura.
     Allo stabilizzarsi della situazione, dopo la fine della dinastia "carolingia"e l'ascesa ai troni reale ed imperiale degli Ottoni, contribuirà ENRICO II°, dividendo il governo della delegazione tra potere sovrano e l'autorità territoriale del marchesato, e  consentendo la nascita a Genova di un "consorzio gentilizio" dei Visconti.

    Con ADALBERTO III° la crisi "marchesale" porterà alla perdita del potere Viscontile con funzioni giuridiche e della conseguente regia autorità.     Si arriverà così al 1052 quando, per merito della trattativa di OBERTO dei Visconti ed in accoglimento delle richieste della popolazione, si sposterà la Cattedrale della città dalla precedente chiesa dei XII Apostoli (ora chiesa di S.Siro ), vicino alla quale risiedevano i Visconti, alla nuova chiesa di S.Lorenzo (entro le mura e quindi in rispetto alla sicurezza dei cittadini credenti), decisione che implicitamente porterà il Vescovo verso la città ed i suoi abitanti.
     In questi periodi, con l'aumento dell'importanza della marineria (Liberazione della Sardegna dai Saraceni, commerci con le nuove colonie del Levante, costruzione di navi militari e commerciali) a Genova l'Aristocrazia di Governo era diventata anche una Aristocrazia Commerciale, a cui gli antichi governati nobili (Visconti e Marchesi imposti dall'Impero) riservavano una nuova e importante considerazione, concedendo loro numerosi privilegi.

Stampa di GENOVA nel XII secolo
GENOVA nel XII sec.

     Nascono così spontaneamente a Genova, formate dalle stesse famiglie popolari dei rioni cittadini, le COMPAGNE, associazioni temporanee di autoprotezione sia economico-commerciale che militare e giudiziaria all'interno dei singoli quartieri, che coinvolgeranno anche il Vescovo nell'organizzazione del Governo delle stesse, inserendolo nella gestione del bene comune.
     Quando, a partire dal 1098, sia i commerci che le attività di protezione assunsero maggiore importanza e superarono le potenzialità dei singoli rioni, l'associazionismo si estese a tutta la città e si formò così la COMPAGNA COMUNIS (o Comune), e questo avvenne specialmente con l'organizzazione via mare della Prima Crociata (predicata nella chiesa di S.Siro dai Vescovi Ugo e Guglielmo d'ORANGE).
     Il principe BOEMONDO D'ALTAVILLA poi il 14 luglio 1098 assegnerà a Genova, in ringraziamento della spedizione(dodici galee) in Terrasanta per la liberazione della città di Antiochia, un Fondaco (terreni, abitazioni, chiesa di S.Giovanni, con privilegi vari ed esenzione dai dazi), questa donazione darà inizio all'epoca dell' Impero coloniale genovese.
     Al ritorno di quella prima spedizione le navi genovesi porteranno da Mira(Licia) le ceneri di S.Giovanni, che depositate poi nella chiesa sulla Marina di Prè, farà considerare da allora quel santo il patrono della città di Genova.

     A questa prima spedizione in Terrasanta ne seguirà una seconda, e poi un'altra nella terza Crociata, e Genova, assieme ad altre città (Amalfi, Pisa, Venezia) con i suoi commerci, le sue colonie, la sua Marineria diventerà una delle REPUBBLICHE MARINARE.   

 

 

---oooOooo---

 

PAGINA  MENU

INIZIO  ARGOMENTO