GENOVA dopo la caduta di ROMA
(di Guido Zunino)
285 d.C. - DIOCLEZIANO sposta la capitale dell'Impero a NICOMEDIA in Asia Minore.
395 - Alla morte di TEODOSIO l'Impero viene diviso in due parti: Impero d'Occidente e Impero d'Oriente.
401 - Il Re Visigoto ALARICO(376-411), passate le Alpi Giulie giunge fino in Liguria e solo nel 402 il Generale STILICONE lo costringe con la battaglia di Pollenzo a ritirarsi in Veneto.
410 - I Franchi, i Vandali e gli Svevi, in varie ondate invadono l'Impero d'Occidente giungendo fino in Spagna, ed i Visigoti di ALARICO calano in Italia, passando anche da GENOVA, raggiungendo e saccheggiando Roma.
412 - Re ATAULFO, guidando il popolo dei Goti verso la Gallia, passa dalla Liguria devastando Albenga e Ventimiglia.
421 - Il Generale COSTANZO riconosce la posizione centrale di GENOVA nominandola capitale della nuova provincia delle "Alpi Appennine", chiamata anche "Nuova Liguria" o "Liguria Alpium" o "Liguria Maritima" ; mentre dopo il Po vi era la "Liguria Transpadana" che aveva per capitale Milano.
452 - Gli Unni guidati da ATTILA invadono la pianura padana giungendo sino alla Liguria di Levante.
455 - I Vandali conquistano e saccheggiano Roma.
476 - ODOACRE, capo barbaro degli Eruli mercenari di Roma, depone ROMOLO AUGUSTOLO, ultimo imperatore romano, stabilendo la fine dell'Impero d'Occidente. L'Impero d'Oriente sopravviverà ancora quasi per 1000 anni prima di estinguersi.
493 - Transito sul territorio ligure di popolazioni Burgunde in fase d'espansione.
494 - TEODORICO (o TEODERICO) re degli Ostrogoti, dopo l'uccisione di ODOACRE a Ravenna, diventa capo dell'Impero Romano d'Occidente, ed anche senza un suo rappresentante insediato nella città, pone GENOVA sotto la sua autorità.
508-509-523 - Passaggio di truppe d'invasione sul territorio della Liguria, con conseguenti saccheggi delle scorte agricole dei contadini.
534 - Ulteriore passaggio di genti Burgunde nella Liguria.
535 - BELISARIO (Impero Romano d'Oriente), per riunificare l'Impero Romano, dopo aver sconfitto i Vandali d'Africa(dediti alla pirateria), sbarcato in Sicilia risale la penisola riconquistandola dai Goti e giungendo fino a Ravenna, e nel 548 riconquista Roma.
536 - Popolazioni Alemanne, in fase espansiva, attraversano la nostra regione, depredando le campagne. I continui passaggi sul territorio ligure dall'inizio del V secolo di popolazioni invasive e saccheggianti le scorte rurali, non difese dai pochi armati che si rifugiavano in residenze fortificate abbandonando i contadini al loro destino, porterà ad una forte carestia alimentare che sarà alleviata solo con l'ordine di TEODATO (Skopje 482 - Ravenna 536) che già re degli Ostrogoti e poi re d'Italia dal 534 al 536, farà distribuire alle genti liguri una parte del grano depositato nei magazzini di Tortona e Pavia.
538 - BELISARIO, su richiesta dei Liguri stessi, invia a GENOVA un gruppo di armati che da lì attraverso Pavia e Tortona arriveranno a liberare Milano dai Goti; che verrà poi però riconquistata nel 539 da URAIA per gli Ostrogoti.
547 - TEODEBERTO, re Merovingio, con un forte esercito di Franchi sconfigge sia i Goti che i Bizantini presso Tortona, e secondo alcuni storici arriva sino a Genova conquistandola. Decimati da una forte pestilenza di colera i Franchi dovranno tornare in Austrasia lasciando i territori, appena conquistati, agli stessi Bizantini.
569 - I Longobardi
capitanati dal ALBOINO scendono nella pianura Padana conquistando Milano
e buona parte della nobiltà della città con il Vescovo
milanese
ed il clero fuggono dalla città occupata e si rifugiano a GENOVA, che li
accoglie ospitale. Il Vescovo
ONORATO
si insedierà nella chiesa di S.Ambrogio (ora chiamata del Gesù) posta nel
"Brolium"(bosco o orto) presso la porta di S.Andrea alle
pendici della collina di Castello e vi resterà per
circa 70 anni, e dopo di lui saranno Vescovi in esilio: Lorenzo COSTANZO,
Deus DEDIT, ASTERIO, FORTE, e S.Giovanni BONO, e di
questi molti saranno poi sepolti nella chiesa di San Siro.
Altra chiesa fondata in quel periodo fu la Basilica di SS.Vittore e Sabina,
e molti furono i terreni donati dalla città-ospite al clero milanese e su cui
esso mantenne per secoli la giurisdizione come le circoscrizioni plebane di:
Camogli, Rapallo, Uscio e Recco.
In Liguria allora per prevenire altri eventuali ed improvvisi attacchi si pensò,
di potenziare la forza di resistenza delle armate professioniste militarizzando
anche la popolazione civile e quindi si divise il territorio in "Distretti",
ognuno con una propria organizzazione difensiva. I
contadini (i più esposti ai saccheggi durante le invasioni) vennero organizzati come "Colones limitari",
mentre a Genova-città si formò un piccolo "Esercitus" capitanato da: "Vir
Magnificus", da "Praefectus", e da "Vices Agens".
Questo "Esercitus" era composto sia da "Milites civitatis"
(400 uomini agli ordini di un "Comes", provenienti dai vari rioni
cittadini, e con la Sede nella Basilica di S.Giorgio) e da "Laeti"
che erano milizie mercenarie "barbare" assoldate al servizio
dell'Impero.
580 - Dopo la morte di ALBOINO(573), ed i conseguenti accordi tra Franchi e Longobardi, molti Duchi passarono però nelle file Bizantine ed alcune armate Longobarde riuscirono a passare il Po dirigendosi verso la Liguria.
582 - Nella riorganizzazione dell'Italia bizantina TIBERIO II forma la "Eparchia Urbicaria" comprendente anche l'Appennino Ligure e Toscano.
613 - In GENOVA, ora sotto l'influenza bizantina, viene fondato il monastero di S.Pietro della Porta, e i Vittorini di Marsiglia fondano il monastero di S.Vittore presso l'antica chiesa di S.Vittore e S.Sabina.
643 - ROTARI re dei Longobardi, nella sua campagna di conquista saccheggia la Liguria giungendo anche a GENOVA e, distrutte le mura della città, la ridusse alla condizione di "vicus" incorporandola nel Regno Longobardo ed affidandone il governo ad un incaricato regio. Viene fondata la Cappella di S. Michele presso la chiesa di S.Stefano.
645 - Il Vescovo della chiesa milanese (che aveva ancora sede a GENOVA) Giovanni BONO di Camogli, dopo aver convertito al cattolicesimo re GRIMOALDO, riporta la sede vescovile a Milano.
649 - Il Vescovo genovese Giovanni BONO durante il Concilio Romano non aderisce allo "Scisma" e in conseguenza GENOVA viene esclusa dai commerci con l'entroterra padano e vede ridurre anche quelli mediterranei.
658 - ARIBERTO I, re longobardo, abolito l'arianesimo fonda in GENOVA la chiesa di S.Maria di Castello e la Cappella di S.Nazarrio e Celso presso le Grazie sullo scoglio tra Mandraccio e Castello.
725 - Re LIUTPRANDO sulla spiaggia di S.Pierd'Arena(a ponente dell'allora città di Genova) accoglie le ceneri, provenienti dall'Africa e riscattate dagli arabi, di S.AGOSTINO, fonda una cappella presso la chiesa di S.Maria della Cella, ed il "Palatium Castri" presso Sarzano dove pone un suo incaricato di governo.
773 - Con la discesa di CARLOMAGNO in Italia(774 conquista della Longobardia, Ravenna, Marche, Umbria, Roma, e nel 776 il Friuli), e la formazione del nuovo "Regno Italico"(che si completò nel 787), GENOVA fu governata con il sistema "Comitale" ed il primo nominato fu il Conte ADEMARO. Durante il periodo carolingio furono anche ricostruite ed ampliate le mura di Genova precedentemente distrutte da ROTARI nel 643.
778 - CARLOMAGNO ferma i Mussulmani in Spagna, nel 785 conquista la Sassonia, nel 787 la Baviera, nel 796 ferma gli Avari sul Danubio, e nel 798 gli Slavi.
800 - CARLOMAGNO fonda il "Sacro Romano Impero" (che si estendeva dai Pirenei alla Sassonia e dal Mare del Nord al sud Italia)e ne viene incoronato sovrano la notte di Natale dell'anno 800 da papa LEONE III a Roma, unificando così tutti gli stati da lui controllati.
806 - Re PIPINO incarica le armate genovesi di liberare la Corsica dai Saraceni e durante la battaglia muore il comandante della flotta genovese il Conte ADEMARO.
849 - I pirati arabi e normanni, a causa della debolezza navale dell'Impero Carolingio, e della poca consistenza della restante flotta Bizantina, cominciarono a saccheggiare tutti i paesi costieri del Mediterraneo. In Liguria non ebbero scampo tutte le coste dalla Toscana alla Francia.
850 - Papa GIOVANNI X intensifica la lotta contro i pirati Saraceni che saccheggiavano le coste laziali e questi allora spostano le loro scorrerie verso nord raggiungendo anche la Liguria. GENOVA, per proteggersi dalla continue scorrerie Saracene e Normanne, amplia la sua cinta muraria includendo: Borgo Saccherio(Brolium), Ravecca, Porta Soprana, Canneto, Banchi e la Maccagnana con la Basilica di S.Lorenzo.
878 - Il Vescovo SABATINO a causa delle continue scorrerie sia dei pirati saraceno-africani che mussulmani-spagnoli(i quali avevano fondato una loro base a Frassineto tra Monaco e Nizza) fa trasferire da Luni a GENOVA, ora protetta da imponenti mura, le reliquie di S.ROMOLO nella Basilica di S.Lorenzo.
931 - La flotta bizantina stanziata in Sardegna e la marineria genovese riunite infliggono un duro colpo ai pirati spagnoli che dalla loro base in Provenza saccheggiavano tutto il nord Mediterraneo. Nello stesso anno, in risposta a quella sconfitta, i pirati cercano di invadere GENOVA, ma prima una decisa resistenza navale e poi una forte ed improvvisa burrasca fanno retrocedere la flotta assalitrice che contava sulla rapidità dell'attacco imprevisto.
935 - Il 26 Agosto è una data infausta per GENOVA e sarà ricordata dai genovesi per moltissimi anni. In risposta alla precedente sconfitta del 931 il Califfo fatimita ABÛ al QÂSIM MUHAMMAD invia da Frassineto 200 galee al comando di YÀQUB IBN 'ISHÂQ per assediare e colpire la città di GENOVA. Prima dell'alba, gli arabi sbarcati nella spiaggia sotto la chiesa di San Siro, assaltano la città ancora addormentata uccidendo tutti gli uomini che incontrano e portando via le donne e i bambini sulle loro navi. Questa rapida incursione dura solo due ore ma vengono anche incendiate e profanate molte chiese e portate via tutte le imbarcazioni presenti nel porto. La flotta genovese, che era in Corsica, ritornando in patria ed appresa la triste notizia, si dirige subito verso i predatori che raggiunti nei pressi dell'Asinara vengono battuti in un'aspra battaglia in cui vengono liberati i genovesi rapiti e ripreso il bottino. Quella grave offesa subita dalla città resterà comunque nella memoria dei genovesi e per secoli sarà forte l'impegno di vendicare la pesante sconfitta subita dai mussulmani spagnoli. Per proteggere meglio quella parte della città, allora fuori le mura, viene iniziata la costruzione di un piccolo castello fortificato su una collina dominante la zona che prenderà il nome di "Castelletto". Un'altra rivincita arriverà dopo 16 anni quando i genovesi riusciranno a riconquistare e liberare alcune delle cittadine della riviera ligure precedentemente conquistate dai mussulmani.
950 - Re BERENGARIO II riorganizza il territorio da lui controllato il tre "Marche": Marca Aleramica(Liguria centro-occidentatale), Marca Obertenga(Liguria orientale, detta poi "Januensis" e comprendente Genova), Marca Arduinica(distretto di Torino), ed affidando il loro comando a Marchesi(Conti dotati di poteri giurisdizionali e militari); a GENOVA, concedendo alla città una maggiore autonomia, venne nominato un Visconte affiancato dal Vescovo(parola che significa: "chi va a capo") che aveva anche poteri giudiziari .
952 - A GENOVA viene nominato il Visconte IDO come rappresentante del Marchese OBERTO. I successori di IDO e di OBERTO daranno origine a molte delle più importanti famiglie genovesi tra cui: AVVOCATI, BRUSCO, CASTELLO, DE MARI, DE MARINI, DELLA PORTA, EMBRIACI, LUSII, PEVERE, SERRA.
958 - Re BERENGARIO riconosce e concede a GENOVA alcuni importanti privilegi, come farà anche ADALBERTO (suo figlio) nel 1056. Con un "Diploma" divenuto celebre garantisce a tutti gli "habitatoribus in civitate Ianuensi" l'immunità dal "Mansionaticum" di tutti i beni immobiliari posseduti "infra ed extra civitatem" e da ogni intromissione dei rappresentanti regi, sia nei modi ereditari che di acquisto attraverso scrittura privata "secundum consuetudinem illorum".
992 e 995 - La città di GENOVA viene ancora saccheggiata durante alcune incursioni dei pirati saraceni.
1016 - Su invito di papa BENEDETTO VIII i Genovesi alleati con i Pisani, con una nuova flotta si dirigono in Sardegna dove sconfiggono il re saraceno MOGÊHID che vi aveva posta una base per le sue scorrerie.
1034 - La flotta genovese e pisana si spinge sino in nord Africa occupando la città di Bona.
1087 - I Genovesi alleati con Pisani ed Amalfitani, su richiesta di papa VITTORE III, occupano molte terre nel nord-Africa costringendo i re di Tunisi e Tripoli a diventare tributari della Santa Sede, ed il principe saraceno TEMIN fu costretto a smettere la pirateria e a concedere a Genovesi e Pisani i privilegi doganali.
CARRO CONTADINO - Miniatura del XI sec. |
Con la caduta dell'Impero d'Occidente i territori coltivati, che si erano
già impoveriti per i continui saccheggi delle ricorrenti invasioni barbariche, producono sempre
meno, e questo anche per un concomitante e repentino abbassamento della temperatura
climatica del pianeta.
Di conseguenza la popolazione europea non riesce a sopravvivere agli stenti e praticamente si
riduce a meno della metà passando da 67 a 27 milioni.
In Italia tutta la popolazione si riduce a soli 4
milioni. Roma, ad esempio, che era abitata da circa 1
milione di persone all'epoca dell'Impero arriva a soli 30 mila abitanti.
Gravi carestie e una situazione igienico-sanitaria ora non
più sotto controllo(fogne ed acquedotti non riparati) costringono le genti ad
abbandonare le città, diventate invivibili ed insicure, rifugiandosi nelle
campagne a coltivare i terreni di proprietà di pochi latifondisti, e per la
maggioranza della popolazione il tipo di
vita diventa
prettamente rurale e contadino in quel periodo.
Si
svilupperà in quel periodo anche un forte MONACHESIMO,
per reagire alla situazione divenuta insostenibile, a causa della carenza di
sicurezza sociale.
Nelle città come Genova, dopo l'avvento del
Cristianesimo in Liguria, i cittadini non più rassicurati dal potere
istituzionale, si rifugiano sotto la protezione della Chiesa molto
più presente sul territorio, come dimostrano anche le diffusioni dei
Simboli Cristiani e la presenza di alcune
Epigrafi su alcuni monumenti e
costruzioni pubbliche dell'epoca.
Mancano anche gli scambi commerciali via terra poiché l'antica
rete stradale romana di comunicazione non era più sicura a causa dell'assalto di
briganti e predoni alle carovane che trasportavano gli scarsi prodotti
coltivati, ed i pochi commerci via mare erano contrastati dall'assalto dei
pirati saraceni che infestavano il Mediterraneo in quel periodo.
CARLOMAGNO, re dei Franchi
e a capo praticamente dell'Europa occidentale, per riorganizzare i suoi domini e
fondare l'Impero, nomina uomini
di sua fiducia al governo di vasti territori, come ad esempio per i Franchi: GILBERTO Conte di Provenza,
RUGGERO Conte di Borgogna, OLIVIERO Conte di
Acquitania. Stessa regola viene seguita negli altri stati come
l'Italia dove i "Comites" o Conti avranno il compito di
controllare le terre e difenderle, di riscuotere le TASSE e i TRIBUTI, ma
con l'impegno, ai notabili incaricati, di
restituire poi tutti gli incarichi alla loro morte.
I grandi
Assegnatari
Terrieri (nominati dall'Imperatore) si trasferiscono allora in campagna, sulle terre
loro assegnate sia per
controllarle meglio, che per sentirsi più sicuri, iniziando a costruirsi delle
abitazioni sempre più fortificate (che in seguito diventeranno poi dei castelli) dando
così origine al nuovo fenomeno del FEUDALESIMO.
Dopo la morte di CARLOMAGNO e la successione di
LUDOVICO il PIO con la conseguente nomina di BERNARDO a re d'Italia, la situazione nel
Mediterraneo peggiorò notevolmente sia per l'espansionismo dei Mussulmani
spagnoli che, già presenti in Spagna, avanzarono sino al sud della Francia arrivando
anche in Savoia e nelle
Alpi Marittime, che per le continue scorrerie dei pirati Saraceni, che bloccarono
ulteriormente i
commerci con il nord Africa e le coste orientali del Mediterraneo.
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Per quanto riguarda Genova, la situazione non cambierà di molto sotto i regni di
LOTARIO I°, LUDOVICO II° e BERENGARIO II°, poi la "Marca Genuensis" sarà affidata a
OBERTO I° degli Obertenghi e quindi ad ADALBERTO ed OBERTO II°, che
riorganizzato il territorio con i "vicecomites", la riscossione
dei tributi e l'istituzione delle Milizie Cittadine, iniziarono a controllare
meglio il territorio. Nello steso periodo a Genova il
Vescovo cominciò ad acquisire un maggiore potere civile(poiché era
direttamente presente nella città), anche se non delegato dall'Impero, i cui
controllori vivevano ancora nei castelli dell'Oltregiogo o in Lunigiana.
Poi da BERENGARIO II° e da ADALBERTO I° fu rilasciata a
Genova una prima franchigia di autonomia che si completò con ADALBERTO II°,
quando fu attuata la
repressione e liberazione dai Saraceni in Liguria, e si poterono riprendere i
commerci, e la vita cittadina divenne più sicura.
Allo stabilizzarsi della situazione, dopo
la fine della dinastia "carolingia"e l'ascesa ai troni reale ed imperiale degli
Ottoni, contribuirà ENRICO II°, dividendo il governo della delegazione tra potere sovrano e
l'autorità territoriale del marchesato, e consentendo la nascita a Genova di
un "consorzio gentilizio" dei Visconti.
Con ADALBERTO III°
la crisi "marchesale" porterà alla perdita del potere Viscontile con funzioni
giuridiche e della conseguente regia
autorità. Si arriverà così al 1052 quando, per merito
della trattativa di OBERTO dei Visconti ed in accoglimento delle richieste della
popolazione, si sposterà la Cattedrale della città dalla precedente chiesa
dei XII Apostoli (ora
chiesa di S.Siro ), vicino alla quale risiedevano i
Visconti, alla nuova chiesa di S.Lorenzo (entro le
mura e quindi in rispetto alla sicurezza dei cittadini credenti), decisione che implicitamente porterà il
Vescovo verso la città ed i suoi abitanti.
In questi periodi, con l'aumento dell'importanza della
marineria (Liberazione della Sardegna dai Saraceni, commerci con le nuove
colonie del Levante, costruzione di navi militari e commerciali) a Genova l'Aristocrazia
di Governo era diventata anche una Aristocrazia Commerciale,
a cui gli antichi governati nobili (Visconti e Marchesi imposti dall'Impero)
riservavano una nuova e importante considerazione, concedendo loro numerosi
privilegi.
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Nascono così spontaneamente a Genova, formate dalle
stesse famiglie popolari dei rioni cittadini, le COMPAGNE, associazioni
temporanee di autoprotezione sia economico-commerciale che militare e
giudiziaria all'interno dei singoli quartieri, che coinvolgeranno anche il
Vescovo nell'organizzazione del Governo delle stesse, inserendolo nella gestione
del bene comune.
Quando, a partire dal 1098, sia i commerci che le
attività di protezione assunsero maggiore importanza e superarono le
potenzialità dei singoli rioni, l'associazionismo si estese a tutta la città e
si formò così la COMPAGNA COMUNIS (o Comune), e questo avvenne specialmente con
l'organizzazione via mare della Prima Crociata (predicata nella
chiesa di S.Siro
dai Vescovi Ugo e Guglielmo d'ORANGE).
Il principe BOEMONDO D'ALTAVILLA poi il 14 luglio 1098
assegnerà a Genova, in ringraziamento della spedizione(dodici galee) in Terrasanta per la liberazione della città di
Antiochia, un Fondaco (terreni,
abitazioni, chiesa di S.Giovanni, con privilegi vari ed esenzione dai dazi),
questa donazione darà inizio all'epoca dell' Impero coloniale genovese.
Al ritorno
di quella prima spedizione le navi genovesi porteranno da Mira(Licia) le ceneri
di S.Giovanni, che depositate poi nella chiesa sulla Marina di Prè, farà
considerare da allora quel santo il patrono della città di Genova.
A questa prima spedizione in Terrasanta ne seguirà una seconda, e poi un'altra nella terza Crociata, e Genova, assieme ad altre città (Amalfi, Pisa, Venezia) con i suoi commerci, le sue colonie, la sua Marineria diventerà una delle REPUBBLICHE MARINARE.
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