San  SIRO  e  il  BASILISCO

Chiesa di San SIRO in Genova (di  Guido Zunino)
(ex Basilica dei Santi Apostoli - a Genova tra via San Luca e via Cairoli)

     La chiesa, nella sua forma primitiva, fu costruita su un precedente luogo di culto, all'interno di un sito cimiteriale cristiano, nel IV, o all'inizio del V sec. d.C.
     Inizialmente intitolata ai "Santi Dodici Apostoli", verrà in seguito dedicata tra il V e il VI sec. d.C. a San SIRO (che era stato Vescovo di Genova nel IV sec.), come indica anche Gregorio MAGNO verso la fine del  VI sec. nei suoi "Dialoghi".

Ingresso laterale con portale
(in origine era la porta frontale)

      Molti studiosi e antichi storici la riconoscono come prima cattedrale di Genova: sia GISCARDI dal 250, che FERRETTO dal IV sec., che D. CAMBIASO sino all'inizio del IX sec.
      Situata all'interno del "Burgus", fuori dalla cinta muraria medievale, a causa della grande pericolosità delle continue scorribande dei pirati saraceni nel IX e X sec., la sua  cattedralità sarà così condivisa prima con San Lorenzo e dopo con Santa Maria di Castello.
      Da ricordare la presenza, vicino alla chiesa, di una lapide che ricorda l'esistenza di un "pozzo" dove SIRO fece il "Miracolo" della cacciata del Basilisco, miracolo che rappresentava la vittoria sulla "Eresia Ariana".
     Nel febbraio del 1007, dal Vescovo GIOVANNI II, la chiesa viene assegnata ai monaci  BENEDETTINI, ed eretta in Abbazia.
    E' quindi dagli stessi  monaci  ristrutturata nello stile romanico in uso all'epoca: a tre navate, con atrio e cupola e con lo stesso orientamento attuale.

LEONI STILOFORI del primo Portale Benedettino
(attribuiti dal  DA PRATO )
e come risultano dall'affresco dipinto da G.B.CARLONE

(Foto tratte da: G. e R. MAGAGLIO "Virginia Centurione Bracelli (1587-1651) antesignana realizzatrice dei moderni metodi di intervento socio-assistenziale" - EDISIGMA, Genova 1985 )

      Durante questo periodo, anche se non più cattedrale, la chiesa sarà sede di importanti riunioni ecclesiastiche, ma anche politiche ed  amministrative.
    Nel 1056, si ricorda  che, i consoli genovesi Ottone GONTARDO con Guiscardo  e Guglielmo PEVERE , riuniti nella chiesa, emisero una ordinanza per cui tutte le navi che trasportavano sale dalla Corsica, per poter attraccare in porto e poi scaricarlo, avevano l'obbligo di versarne un "Moggio" alla città.
       Nel 1095 nella chiesa sarà anche predicata la prima crociata (1096 - 1099) dai vescovi di Grenoble ed Orange mandati dal papa URBANO II (che nel 1095 nei concili di PIACENZA e CLERMONT  al grido  "Dio lo vuole" aveva bandito l'intervento armato per liberare GERUSALEMME e i Luoghi Sacri).
       Lo scopo della "predicazione" era quello di informare il popolo genovese della grande impresa che si stava preparando, ed invitare gli armatori delle navi da trasporto della città a voler accompagnare verso l'oriente le armate cristiane con le proprie imbarcazioni.

Pietro L'EREMITA benedice i crociati
(Miniatura da "Cronaca" di Guglielmo di Tiro)

        Un primo intervento fatto da alcune truppe disorganizzate e composte da semplici popolani condotti da Pietro D'AMIENS (detto L'EREMITA) e da Gualtieri SENZADANARO  fu un grave insuccesso.     Appena queste sbarcarono in Asia (HERSEK in Bitinia, nell'ottobre 1096), furono subito sterminate dai Turchi.
      Seguirà poi, nel mese di luglio 1097, una spedizione regolare al comando di Goffredo di BUGLIONE con il fratello Baldovino assieme ad altri nobili : Boemondo e Tancredi D'ALTAVILLA, Raimondo di TOLOSA, Roberto di FIANDRA, che raggiunta COSTANTINOPOLI, dopo un accordo con Alessio COMNENO (imperatore d'Oriente), entreranno in Asia per arrivare poi fino a GERUSALEMME.     Dodici navi genovesi  partiranno verso i Luoghi Santi, portando le truppe cristiane.     Da Genova si imbarcheranno anche truppe guidate da Filippo AUGUSTO  e  Riccardo CUOR di LEONE nella III Crociata (1189 - 1192).
      Poiché in quell'epoca l'Italia religiosa era suddivisa in due diocesi: la "SUBURBICARIA " (Italia meridionale e centrale fino ai dintorni di Ravenna  e  Pisa, governata dal Vescovo di Roma, cioè il Papa) e  la "ANNONARIA"( che comprendeva tutta l'Italia settentrionale e che era dipendente dal Vescovo di Milano), la chiesa di San Siro, già cattedrale ed anche sede Vescovile, fu prima dipendente da Milano, poi resa autonoma dal 20 marzo 1133 da INNOCENZO II quando  venne istituita Genova come Archidiocesi  indipendente.

Prospetto della facciata della chiesa disegnato dal Rubens

      Il 9 agosto 1237 fu consacrata Basilica dal patriarca GHERARDO di  Gerusalemme,  assistito da altri prelati: gli  Arcivescovi  di Genova, di Torino e del Marocco.
       I Benedettini così continuarono a gestire la basilica fino al 1398, quando nel pontificato di BONIFACIO IX, passerà ad Oberto SACCO primo abate Commendatario.
       Nel XV sec. la chiesa subirà anche un incendio durante le innumerevoli e ricorrenti lotte civili, e tra le famiglie nobili, che in quel periodo infuriavano nella città. 
     Il 5 agosto 1575 poi, il papa GREGORIO XIII  assegnerà la chiesa di san Siro all'Ordine dei Padri TEATINI (ordine fondato nel 1525 da  Santo Gaetano di THIENE, e presenti a Genova dal 1572) con impegno di "cura di anime". 

Catino absidale del coro
(G.B.Carlone:Il miracolo del Basilisco)
(Foto tratta da: G. e R. MAGAGLIO "Virginia Centurione Bracelli (1587-1651) antesignana realizzatrice dei moderni metodi di intervento socio-assistenziale" - EDISIGMA, Genova 1985 )

      A causa del crollo, nel 1580 dell'ala meridionale della chiesa, si imporrà una nuova integrale ricostruzione di tutto l'edificio.    In quella occasione verranno aggiunti, secondo l'arte barocca del tempo (che sarà conservata sino ad oggi): il chiostro, il convento, i giardini,  poi in parte ridotti nel XVIII secolo con la costruzione di  "via Nuovissima", attuale via Cairoli.      Sarà mantenuto solo il campanile romanico originale.
   La ricostruzione non sarà completata che nel 1619, anche per merito delle sostanziose sovvenzioni di alcune nobili e facoltose famiglie genovesi dell'epoca, in gara tra di loro: PINELLI, LOMELLINI, SERRA, PALLAVICINI, SPINOLA, CENTURIONE, IMPERIALE, INVREA, GRIMALDI-CEBA' che fecero anche eseguire da alcuni artisti contemporanei molte delle varie costruzione di altari, statue, cappelle e decorazioni pittoriche che ancora oggi vediamo.

Bozzetto ad olio su tela di presentazione per il catino absidale del coro della chiesa
(
G.B.Carlone:Il miracolo del Basilisco)
Presso il museo di Palazzo Bianco

      Viene anche ricordato,  per i gravi danni causati al campanile ed alla chiesa, il fulmine che il  6 ottobre 1632 la colpì.
      Nel 1669 l'artista francese P.PUGET realizza il prestigioso altar maggiore, che sarà poi inaugurato il 7 luglio 1670, sua anche la croce posta sull'altare.
      Gli storici, nei loro resoconti, riportano anche che nel 1684 la chiesa e il campanile vennero colpiti dal lancio di alcune bombe.
      Nel 1798 i monaci TEATINI dovettero lasciare la chiesa (a causa della nota soppressione napoleonica degli ordini monastici) che diventerà quindi chiesa parrocchiale.

L'originale campanile romanico demolito nel 1904

      Il 23 giugno 1805 viene  anche ricordato che l'ultimo dei parroci Teatini, che ancora officiavano nella chiesa, padre  F. SCHELLEMBRID, battezza in San Siro un bimbo di nome: Giuseppe MAZZINI.
      Nel 1815, quando poi verranno restaurati gli ordini religiosi, la chiesa sarà Parrocchia Secolare e da allora il "Preposito" viene eletto solamente dall'Arcivescovo Abate Perpetuo di San Siro.
     Alla fine del 1904, notata la grave pericolosità di alcune vistose crepe verticali (su sollecitazione degli abitanti delle case vicine), viene demolito il campanile romanico alto circa 50 metri, ultimo rimasto della forma medievale che era stata realizzata dai monaci Benedettini.
      Purtroppo la chiesa subirà ancora altri notevoli danni durante la seconda guerra mondiale con distruzione di alcune parti importanti e di pregio.
      Altre chiese intitolate al Santo sono : l'Abbazia protoromanica di Struppa, la Chiesa Plebana di Nervi, dove sono conservate altre rappresentazioni del "miracolo del Basilisco".

             

 

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