San  SIRO  e  il  BASILISCO

Il BASILISCO (di  Guido Zunino)
(Dal Greco "BASILISKOS"= Piccolo Re, oppure "BASILEUS/BASILISCUS"= Re dei Serpenti, oppure dall'ebraico "SEPHA'"=Serpente velenoso terribile - Bestia fantastica che simboleggia il male e le forze demoniache)












    Animale fiabesco dalle forme bestiali e dai molti vari malefici poteri:  ha il corpo e la testa di gallo sormontata da una cresta come se fosse una corona, grandi ali spinose e zampe d'aquila, collo e coda a forma di serpente; oppure nella sua forma  chimerica viene descritto con il capo di un falcone arrogante sormontato da una ampia escrescenza a cresta o corona (da cui il nome di "Piccolo Re").     Il rostro è aperto, le rozze ali come da pipistrello terminano con aculei, le zampe sono unghiute, la coda è lunga, turgida, squamosa.
    Altre rappresentazioni raffigurano il malefico Basilisco come una Iguana arboricola con la coda assai più lunga del corpo ed una cresta lungo la sua linea della schiena.
     L'alito del Basilisco è pericoloso perché molto velenoso, come pure il suo sguardo che incenerisce.
     Si dice che sputi fuoco vivo e che possa uccidere chiunque incontri.
      Nasce da un uovo di un gallo vecchio di sette o quattordici anni, deposto sul letame e covato da una rana o da un rospo.
      Secondo altri nasce invece dal sangue della  MEDUSA  decapitata da  PERSEO   che, come la  GORGONE  mitologica, impietriva con lo sguardo.
     In alcune raffigurazioni il diabolico animale può avere occhi disposti anche nella coda, perciò con i doppi organi visivi poteva colpire sia anteriormente che posteriormente così, confermando la assoluta pericolosità.
      L'unica possibilità di difesa era quella di usare uno specchio in cui questo mitico "drago" riflettendosi si autodistruggeva.
     Altro antidoto sicuro era poi considerata la sola presenza della donnola che  lo uccideva con il suo odore, ma poi moriva essa stessa.
     Si diceva che potesse entrare in una abitazione durante la notte, e solo alitando sui malcapitati dormienti li distruggeva consumandoli lentamente.
     Sul Basilisco molti gli scrittori che hanno fatto  interpretazioni o versioni:

  • PLINIO: "Il suo fiato avvizzisce la frutta, il suo sputo brucia e corrode.      Il suo sguardo spacca le pietre, l'odore della donnola lo uccide.   Il suo sibilo fa fuggire i serpenti, non striscia come gli altri rettili, ma avanza con il corpo eretto.    Se un cavaliere colpisce la bestia con la punta della lancia, muoiono sia il cavallo che il cavaliere, a causa del veleno che può risalire l'asta, dal punto di contatto verso l'alto, fino alla l'impugnatura".

  • Sant'AGOSTINO: "Rex est serpentium basiliscus sicut diabolus est rex daemoniorum  = E' il re dei serpenti, il basilisco, cioè il demonio".

  • FULCANELLI (nelle Dimore Filosofali):     " Il piccolo re o REGULUS".

  • Pietro il PICCARDO: "Il Basilisco non può essere altro che la impersonificazione del Diavolo".

  • C.G.JUNG: "E' anche dalla materia infima che si deve partire per poi realizzare l'Opera, il Tesoro dei Tesori".

  • HOMBERG: "Il malefico basilisco da chiaro specchio fugge, per propria rovina il veleno dei suoi occhi, chi è incline a fare del male al prossimo, è giusto venga colto egli stesso dal proprio impeto assassino".

      Nella "Leggenda del Basilisco" la cacciata del mitico animale, ad opera di San SIRO, è stata  identificata con la vittoria della fede cristiana contro l'allora nascente "ERESIA ARIANA".
     Il suo fiato bestiale rappresenta il veleno delle false affermazioni, le spire unte e striscianti di questo malefico animale sono i simboli: del pericolo che avvolgeva lentamente gli indifesi credenti, della malvagità, della superbia, della ignoranza e della perfidia umana.
 












       Le chiese intitolate al Santo dove è rappresentata la "Leggenda" del "Miracolo del Basilisco" sono: la chiesa di San Siro nel centro di Genova, laChiesa Plebana di Nervi , la protoromanica  Abbazia di Struppa.

 

 

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