San  SIRO  e  il  BASILISCO

Chiesa di San SIRO di Struppa (di  Guido Zunino)
(Antichissima Pieve presso Struppa, località sulla sponda destra del fiume Bisagno, al crocevia sugli itinerari verso: la valle Scrivia con le località di Creto e Montoggio, la val Trebbia con Bobbio e Piacenza, e l'Oltre Giogo)

     Alcuni studiosi (CAMBIASO e FERRETTO) ritengono che la chiesa esistesse già nel V o IV secolo, presso la località detta "Emiliano" (oggi chiamata "S.Siro di Struppa"), sopra Molassana ("Molliciana") dove nacque SIRO, come viene ricordato già nel 451, dal vescovo di Genova PASCASIO.
 
    La documentazione storica e certa più antica risale invece al luglio 955 in cui la chiesa viene citata in un "livello" con i terreni circostanti:  "vineis, ficetis, castagnetis", e quindi già ampiamente abitati, coltivati e fertili.

Abbazia di S. Siro di Struppa

      In onore del Santo, prima venne eretto un "Oratorium" che divenne poi "Pieve", e dopo il Mille restaurata in "Basilica".
      Nella zona viene citata poi anche l'esistenza di un'altra chiesa dedicata a S.SIRO e costruita nel XI secolo, che venne assegnata ai monaci Benedettini nell'anno 1025 dal vescovo di Genova LANDOLFO e da Lui stesso definita come: "moderno tempore angelica revelatione constructa", per cui anche se non si ha certezza sulla più antica delle due, quella assegnata ai monaci e definita "moderna" nel 1025, conferma che l'attuale chiesa parrocchiale non può essere la chiesa dei monaci, ma l'antica e originale Pieve, mentre l'altra è forse identificabile con la chiesa chiamata attualmente Oratorio di S. Alberto, posta a fianco dell'Abbazia, con la facciata in stile neoclassico.
     Infatti andati via i monaci da una delle due, l'altra, come riporta, J. da VARAGINE : "In loco sue nativitatis nobili ecclesia constructa" e quindi definita "nobile" è da considerarsi l'antica plebana, cioè l'attuale chiesa ricostruita nel XII secolo.
   L'edificio rimarrà così praticamente immutato nella sua forma protoromanica fino al XVI secolo quando, in base alle disposizioni del Concilio di Trento, Monsignor BOSSIO nell'anno 1582, adeguandola alle nuove forme di culto, la farà modificare: ingrandendo l'altar maggiore ed inserendone anche due laterali, creando la sacrestia, ed infine ricoprendo i muri in pietra con intonaco.
       Tra le opere decorative di pregio poste all'interno della chiesa sono da ricordare il "polittico di San Siro" e la "statua lignea" raffigurante il santo.

Polittico di S.Siro

       Il polittico di San Siro, realizzato nel 1516, prima assegnato come opera di Teramo PIAGGIO, sarà poi in seguito attribuito a Pietro Francesco SACCHI (1485-1528); esso rappresenta nella parte centrale il santo assiso in trono che trafigge il Basilisco (vittoria sulla "Eresia Ariana") col bastone pastorale ed ai suoi piedi un merlo (miracolo del merlo).     Sopra al centro è raffigurata una delicata "Madonna in atteggiamento materno".     Sul lato sinistro dall'alto vi sono alcune scene rappresentanti: "La vocazione di S.Siro", "Il miracolo del merlo", "Il miracolo della nave", "Le visioni di S.Siro".      Nel lato destro, da sopra, sono elencate: "La liberazione dal demonio  della figlia di Gallione quando il santo era a Sanremo", "La cacciata del Basilisco", "Rappresentazione della morte e delle Reliquie", "Santificazione dei Miracoli e della Devozione".

Statua lignea di S.Siro

       La statua lignea di San Siro, immagine processionale del santo in cui egli viene raffigurato in atto benedicente, risulta fatta scolpire dall'Arciprete Antonio PAGANINI nell'anno 1640.
       Le stratificazioni dei lavori nei secoli successivi porteranno alla fine del 1800 a precarie condizioni di staticità, anche specialmente dopo il terremoto del 1887.
      Gli interventi di restauro considerati più importanti saranno attuati dal 1860 al 1940 e dal 1960 al 1963, e porteranno l'edificio nella forma attuale, in cui il 15 Aprile 1963 verrà anche consacrato il nuovo altare della chiesa così restaurata.
      L'attuale forma architettonica è composta da una pianta "Basilicale" a tre navate divise da una serie di colonne, e con tre absidi a calotta emisferica.     La copertura a capriate in legno è stata realizzata nell'ultimo restauro, seguendo però lo stile protoromanico del resto dell'edificio.
      Sono da ricordare anche i proff. NEBBIA e Orlando GROSSO, che diressero le fasi iniziali del restauro del 1921.
      La porta in bronzo sbalzato, opera di Ilario CUOGHI, fu applicata sui primitivi cardini medioevali nel 1964.    Essa raffigura, in un riquadro, i sei santi patroni dell'ordine benedettino.
      Fino al 1979 (quando fu rubata), la chiesa custodiva, presso l'altare centrale, in un prezioso reliquiario d'argento (reliquiario donato da G.B. LERCARI nel 1520) offerto alla chiesa il 5 gennaio 1629, la reliquia di un braccio di S. SIRO.     La "Santa Reliquia" già risultava registrata in un inventario del 17 giugno 1436 redatto dall'allora Arciprete Ilario di PIETRAMAIORI.
      All'epoca del furto sacrilego l'allora Arcivescovo di Genova, Cardinale Giuseppe SIRI, donerà in sostituzione di quella rubata all'Abazia un'altra reliquia, spostandola dalla cattedrale di S.Lorenzo.
      Altre chiese intitolate al Santo sono : la chiesa di Genova-centro,  la Chiesa Plebana di Nervi, dove sono conservate altre artistiche  rappresentazioni del "miracolo del Basilisco".

 

 

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