Piazza
FONTANE MAROSE
(di Sara Zunino)
MAROS
In base a quanto riportato in una sua opera (G.Miscosi "I quartieri di Genova
antica" Ed.Compagnia dei Librai, pagg.108-109) il noto studioso di Genova
Giulio MISCOSI attribuisce il toponimo di "Fontane MAROSE" ad
una origine molto antica: "MAROS era il nome di una località (Polibio
9) dove Timeo avrebbe spogliato il Tempio di Nettuno... infatti in Tenaro il
Divo nettuno ha un Tempio eretto da Pausania,- così scrive il grande geografo
HORTELIUS nel 1590".
"Bisogna inoltre ricordare che quando esistevano queste vetustissime fontane, esse facevano parte della zona portuale, poiché il mare giungeva fino alla -piazza del Ferro- e le attuali costruzioni non ne otturavano ancora la vista del mare".
MAROSA
In un prezioso testo, che risale al V - VI secolo, viene descritto il viaggio di un
pellegrino fatto in Terra Santa intitolato "Iter Hierosolimitanum" , e nella
nella parte intitolata "Monumenta Paneade" viene anche nominata una statua
posta in un diaconimo (sacrestia di una chiesa) presso la città di PANIADE,
che rappresentava l' "Emoroisa " del Vangelo.
MAROSE
Risulta che attorno al 1100 un certo Stea MOU
ROUSU (Stefano il Moro Litigioso) coltivava le terre che il marchese SPINOLA
gli aveva affittato alle pendici del colle dell'attuale Villetta di Negro.
MAROSA (Da Benedictus Van ROSEN - XII secolo)
AMOROSE
Questa dicitura compare, una prima volta, in un poemetto latino scritto da
Giovanni Maria CATTANEO tra il XV e il XVI secolo intitolato "Genua",
dove la fonte viene definita con i nomi di: "Fontane AMOROSE"
oppure "Fontane
d'AMORE".
Anche il GIUSTINIANI nel 1407 in un suo scritto così riporta:" alla fine di ottobre un grandissimo diluvio d'acqua gittò a terra la porta di Fontana Amorosa". Anche l'abate GIOLFI, celebre illustratore della Genova del settecento, nei suoi lavori chiama la piazza "Fontane AMOROSE". L'intitolazione continuò ininterrottamente per quattro secoli tanto che ancora nel 1868 la targa della piazza indicava: "Piazza Fontane AMOROSE", quando l'archivista Giuseppe BANCHERO, a seguito di alcune sue ricerche, trovati dei documenti relativi alla famiglia MAROSO (o MOROSO), fece cambiare il toponimo in "Fontane MAROSE" attribuendo il luogo sotto l'influenza della famiglia e quindi legittima titolare della piazza. Le lapidi attualmente murate sull'angolo di palazzo Pallavicini tra via Interiano e la piazza, smentiscono però questa interpretazione a favore della famiglia MAROSO, confermando perciò le precedenti attribuzioni, ed anche secondo il parere dell' ALIZIERI, si tornò così alla precedente denominazione di "piazza Fontane MAROSE. Altre notizie sulla piazza, sulla sua denominazione e sulla sua storia sono deducibili: dalla lapide del 1206, dalla lapide del 1427 e dalla lapide del 1559.
|
---oooOooo---