Piazza  FONTANE  MAROSE
(di Sara Zunino)

 

Lapide del 1206
(Lapide posta sull'angolo di Palazzo PALLAVICINI, in fondo a via Interiano, lato nord della piazza)

  

ANNO  DOMINICAE   NATIVITATIS  1206.  INDICTIONE  OCTAVA. INCAEPTUM  FUIT  HOC  OPUS  FONTIS MAROSAE  ANTIQUITUS  APPELLATAE  II  MENSIS  MADI  TEMPORE  POTESTACIAE  DOMINICI  JOANNIS  STRUXII  CREMONENSIS  AMICO  TURCIO  CLAVIGERS  INCIPIENTE  ET  FELICITER  PERFICIENTE.

NELL'ANNO DELLA NATIVITA' DEL SIGNORE 1206 DOPO L'OTTAVA INDIZIONE FU INIZIATA QUESTA OPERA DELLA FONTE MAROSA DALL'ANTICHITA' (COSI') CHIAMATA IL II° DEL MESE DEL I° MAGNIFICO ANNO DOMINI NEL TEMPO DELLA PODESTA' DEL SIGNORE CREMONESE GIOVANNI STROZZI DALL'AMICO TURCO AVENDOLA IL CLAVIGERO INIZIATA E FELICEMENTE CONDOTTA A TERMINE.

  CLAVIGERO = portatore di chiavi (GIANO)

     Con questa lapide viene attestato che le fontane, preesistenti al 1206,  erano già chiamate "Marosa" ed abbellivano la piazza.
     La lapide commemora la costruzione/revisione di una precedente fontana monumentale, probabilmente eretta già all'epoca delle crociate.
     Nel 1206 il sindaco TURCO, per incarico del Podestà cremonese Giovanni STROZZI (che governava Genova, anche se forestiero) fece fare sulla fonte un primo lavoro artistico, di cui ora si ignora il disegno.
     Tommaso PASTORINO così la definisce: "La fontana era molto grande e doveva versare buona quantità di acqua, per tre bocche, in capaci vasche, ed in esse cadendo agitarsi, rumoreggiare, spumare, schizzare.     Con ciò rassomigliando un poco ai marosi del mare; non è escluso che da tale detto sia derivato il definitivo nome".
     Da altre notizie ricavate dagli atti dei notai dell'epoca risulta che:

  • 1343 - Baldizono di CAPRIATA  aveva una osteria in contrada "Fontis Marossi";

  • 1347 - Francesco "de Fonte Marose" serviva il Comune in qualità di "Cintraco";

  • 1358 - viene nominata una casa in cui abitavano i custodi di "Porte Fontis Marosi";

  • 1550 - Un Notaio genovese prese il proprio nome da questa contrada.

     La fontana (costruita anche prima del 1200) sarà poi demolita nel 1849 quando per l'apertura di via Caffaro viene smantellata assieme alla Porta del Portello.

     Altre notizie sulla piazza, sulla sua denominazione e sulla sua storia sono deducibili: dalla lapide del 1427,  dalla lapide del 1559  e  dal nome MAROSE.   

 

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