Piazza
FONTANE MAROSE
(di Sara Zunino)
Lapide del 1206
ANNO DOMINICAE NATIVITATIS
1206. INDICTIONE OCTAVA. INCAEPTUM FUIT HOC
OPUS FONTIS MAROSAE ANTIQUITUS APPELLATAE
II MENSIS MADI TEMPORE POTESTACIAE DOMINICI
JOANNIS STRUXII CREMONENSIS AMICO TURCIO
CLAVIGERS INCIPIENTE ET FELICITER PERFICIENTE. NELL'ANNO DELLA NATIVITA' DEL SIGNORE 1206 DOPO
L'OTTAVA INDIZIONE FU INIZIATA QUESTA OPERA DELLA FONTE MAROSA DALL'ANTICHITA'
(COSI') CHIAMATA IL II° DEL MESE DEL I° MAGNIFICO ANNO DOMINI NEL TEMPO DELLA PODESTA' DEL
SIGNORE CREMONESE GIOVANNI STROZZI DALL'AMICO TURCO AVENDOLA IL CLAVIGERO
INIZIATA E FELICEMENTE CONDOTTA A TERMINE.
CLAVIGERO = portatore di chiavi (GIANO)
Con questa lapide viene attestato che le fontane, preesistenti
al 1206, erano già chiamate "Marosa" ed abbellivano la piazza.
1343 - Baldizono di CAPRIATA aveva una osteria in contrada "Fontis
Marossi";
1347 - Francesco "de Fonte Marose" serviva il Comune in qualità di
"Cintraco";
1358 - viene nominata una casa in cui abitavano i custodi di "Porte
Fontis Marosi";
1550 - Un Notaio genovese prese il proprio nome da questa
contrada.
La fontana (costruita anche prima del 1200) sarà
poi demolita nel 1849 quando per l'apertura di via Caffaro viene smantellata
assieme alla Porta del Portello.
Altre notizie sulla piazza, sulla sua denominazione e
sulla sua storia sono deducibili: dalla lapide del
1427, dalla lapide del 1559
e dal nome MAROSE.
(RITORNA)
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