Piazza  FONTANE  MAROSE
(di Sara Zunino)

 

Lapide del 1427
(Lapide posta sull'angolo di Palazzo PALLAVICINI, in fondo a via Interiano, lato nord della piazza)

ANNO  DOMINICAE   NATIVITATIS   MCCCCXXVII  LEONARDUS  DE CAMPIONIBUS  ARGONUS  IUSTINIANNS  IOHANES  DE MARINIS  ET  IOHANES SCALIA VENERANDI  PATRES  CHOMUNIS  ET SALVATORES  PORTUS  ET  MODULI  AEVAQUARE  ET  AEMONDARE  FECERUNT  PRESENTEM  FONTEM  MAROSIAE  OLIM  PLENUM  OENO  DE MENSE DECEMBRIS  CUIUS  PROFONDITAS  SUNT  PARMI  DLIVPO  VAGINTA  DUO.
NELL'ANNO  DELLA  NATIVITA'  DEL  SIGNORE  1427  LEONARDO  DEI  CAMPIONI,  ARAGONE  GIUSTINIANO,  GIOVANNI  DE MARINI  E  GIOVANNI  SCAGLIA,  VENERANDI PADRI  DEL  COMUNE  E  CONSERVATORI  DEL  PORTO  E  DEL  MOLO,  UN  TEMPO,  PIENA  DAL  MESE  DI  DICEMBRE,  FECERO  EVACUARE  E  PULIRE  DALLA  MELMA  QUESTA  PRESENTE  FONTE  MAROSA  DI  CUI  LA  PROFONDITA'  E'  DI  652  PALMI  GENOVESI.

     Nel governo della città (due secoli dopo la prima lapide) al Podestà  sono subentrati i Dogi ed una Commissione di Padri del Comune, con incarico principale della cura sia del Porto (Conservatori del Porto e del Molo) che delle Banchine e dei Moli, importanti fonti di ricchezza.
     Come risulta quindi dalla lapide commemorativa i Padri del Comune: Leonardo dei CAMPIONI, Aragone GIUSTINIANO, Giovanni de' MARINI e Giovanni SCAGLIA, nella funzione di "Conservatori del Porto e del Molo" fecero ripulire dalla melma, che si era depositata nel tempo, la cisterna della fontana MAROSA, che aveva una profondità di 652 palmi genovesi (pari a circa 17 metri); questa grande cisterna che ancora esiste si trova ora interrata sotto il manto stradale .
     Questa operazione, anche se non comportava un ritorno economico, aveva una rilevanza sociale per la popolazione che abitava nelle zone limitrofe e si approvvigionava di acqua potabile direttamente da quella fontana.     Inoltre, poiché la fontana era monumentale e probabilmente ornata con statue, andava salvaguardata in quanto era una delle immagini prestigiose della città.

     Altre notizie sulla piazza, sulla sua denominazione e sulla sua storia sono deducibili:  dalla lapide del 1206, dalla lapide del 1559  e  dal nome MAROSE.   
 

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