LA
STIRPE DEI LIGURI
(di Guido Zunino)
i può dire che il fattore AMBIENTE (a volte anche solamente
geografico o morfologico) plasma l'evoluzione degli esseri che in esso vivono,
così come anche l'alimentazione e lo scambio genetico (ESOGAMIA) con tribù o
razze viciniori.
Dall'osservazione dei dati paleontologici che abbiamo a
disposizione si può affermare che, escludendo PITECANTROPI e SINANTROPI, gli
eredi di HEIDELBERG sono considerati Ominidi e i SWANSCOMBE e NEADERTHAL sono
Homo.
Per quanto riguarda le razze (somiglianza di caratteri
somatici e psichici), secondo la classificazione di MONTANDON, si possono
considerare CINQUE Grandi Razze Principali:
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La catalogazione BRUNA/MEDITERRANEA si suddivide in TRE gruppi fondamentali presenti in Europa nel MESOLITICO(Grotta di OFNET - Baviera), ma più numerosi nel NEOLITICO FINALE (Palafitticoli Svizzeri) ed Età del BRONZO e del FERRO (Illirici):
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Cranio DOLICOCEFALO |
Cranio BRACHICEFALO |
Premesso che l'esistenza dell' HOMO ERECTUS in
Europa è accertata sin da 1.500.000 anni fa (CHILHAC in Alvernia -
Francia) e da 1.200.000 anni (VENTA MICENA Granada - Spagna), ed essendo queste
zone relativamente vicine alla Liguria, si può affermare che anche la presenza
dell'uomo nella nostra regione è databile agli stessi periodi.
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I LIGURI = Nord Italia, Tirreno, Provenza, Spagna
Gli antropologi hanno accertato che alla fine del periodo NEOLITICO (tra il III° e il II° millennio A.C.) il bacino del Mediterraneo era abitato da popolazioni indigene di precedente origine HOMO SAPIENS, quando sopraggiunsero tre successive migrazioni provenienti dalle pianure euroasiatiche (INDOEUROPEI), dalla Turchia (CAMITI) e dall'Arabia Saudita (SEMITI).
Attraverso l'esame e lo studio delle varie matrici fonetiche delle lingue mediterranee antiche e moderne gli studiosi hanno potuto verificare come queste tre migrazioni abbiano dato origine in epoca storica a tre gruppi distinti di popolazioni, come indicato nella tabella a fianco.
Passiamo ora ad osservare che cosa è avvenuto sul
territorio della penisola italica durante le ultime fasi preistoriche
chiamate "Età
della PIETRA" e quelle che comunemente vengono definite come le "Età
dei METALLI".
In particolare vediamo ora di puntualizzare quelle che furono le principali migrazioni delle popolazioni, non stanziate precedentemente nella penisola, ma che nei loro spostamenti si diressero verso l'Italia in varie epoche preistoriche, provenienti sia da territori centro-europei o da alcune zone limitrofe.
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Distribuzione delle popolazioni Liguri nel Nord Italia, prima dell'Età del Ferro. |
Alcuni importanti studiosi
hanno accertato che i LIGURI, popolo mediterraneo, erano presenti e stanziati
sul territorio che andava dalla Spagna, attraverso la Francia, sino al centro
Italia isole comprese, già 10.000 anni fa, alla fine della glaciazione di WURM,
ed erano specializzati nella caccia di orsi renne e cervi che migravano lungo le
coste verso nord, alla ricerca di pascoli più freddi.
Per quanto riguarda la lingua parlata da queste
popolazioni, molti storici asseriscono che fosse il "Leponzio", originario delle
genti stanziate vicino alle Alpi (da cui il nome di Alpi Lepontine), che
si mischierà con il "Gallico" ed il "Celtico-Ispano" formando il "Proto-Celtico",
idiomi derivanti probabilmente da una unica radice fonica già preesistente
alcuni secoli prima dell'arrivo delle popolazioni Etrusche e centro-italiche.
Non dobbiamo poi dimenticarci del sopraggiungere di
nuove genti provenienti da località più distanti,
come l'Asia Minore o il Nord Africa, verso questi territori, che appunto dopo
fine della glaciazione, diventavano più temperati e perciò più popolabili.
Età MESOLITICA (Intorno al 5.000 - 4.000 a.C.)
Gli
IBERO-MARUSIANI (stirpe originaria dell'ARMENIA, CAUCASO-MAR NERO di cui
ne esistono tracce tra i mediterranei dell'Egitto predinastico) giungendo dalla
regione sahariana si spostano prima nella Spagna meridionale e in Portogallo,
quindi nel sud della Francia, stanziandovisi in modo permanente.
Abili navigatori e commercianti, prima dei Fenici, gli
IBERI stabilirono contatti mercantili anche con il nord Europa e le isole
britanniche attraversando lo stretto di Gibilterra.
Con il loro insediamento gli IBERI costrinsero le popolazioni
preesistenti, i LIGURI (carattere fisico: Dolico-Camecefalico=cranio lungo e
basso) a spostarsi a loro volta verso nord, verso la Provenza, le pianure
piemontesi e padane, le coste liguri e toscane del nord, la Corsica, il nord
Sardegna, l'isola d'Elba.
Si può perciò affermare con certezza che in quel
periodo i popoli LIGURI erano stanziati stabilmente nei territori Mediterranei
che vanno dalla Spagna attraverso la Francia, alla pianura Padana, all'Emilia, e fino alla
Toscana e parte dell'Umbria, comprese le isole maggiori del nord Tirreno.
Territori che i LIGURI popoleranno a lungo fino all'arrivo dei CELTI, degli
ETRUSCHI, dei ROMANI.
Questo spostamento costringerà a loro volta rare le popolazioni
precedenti, composte da pochissime famiglie sparse ed isolate sul territorio con una cultura
molto primitiva ed eterogenea di tipo ancora litico (Mustero-Grimaldino-Capsiano)
prima, ad insediarsi
all'interno delle pre-Alpi e delle valli dell'Appennino settentrionale nelle
attuali: Piemonte, Liguria e nord Toscana, e poi ad integrarsi fondendosi con
l'etnia dei LIGURI, chiamati in seguito anche AMBRONES (AMBRONI) perché dediti al
commercio dell'AMBRA che si trovava, oltre che nel nord-Europa raggiungibile
attraverso la valle del Rodano, nelle più vicine Dolomiti e di ottima qualità.
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Migrazioni Danubiano-Balcaniche in Italia, prima dell'Età del Ferro |
Età NEO-ENEOLITICA o prima età del RAME (Tra il 3.000 e 1.800
a.C.)
I
LIGURI-IBERI sono stanziati stabilmente anche nella pianura padana (ritrovamento dei
primi oggetti in Rame), diffondendo la loro cultura e organizzazione sociale.
Età del BRONZO Tra il 1.800 e1.200 a.C.)
I SABINI
penetrando da nord lungo le valli dell'Adige e dell'Isarco giungono nella
pianura Padana e i gruppi famigliari LIGURI e palafitticoli, ivi residenti, si
spostano verso l'Adriatico e il centro Italia.
Di quello
stesso periodo si trovano resti di TERRAMARE in Emilia e riscontri di cremazioni
(di origine Balcanica) sulle spiagge adriatiche.
Contemporaneamente i SICULI dalla Puglia si estendono fino alla Sicilia.
Periodo di Transizione all'età
del FERRO (Tra il 1.200 e il 1.000 a.C.)
La migrazione in atto dai Balcani, anche se ostacolata dai
Castellieri Istriani, si stanzia nei colli Euganei, nel Ticino, nella valle
Tiberina.
Prima età del FERRO ( Tra il 1.000 e il 500
a.C.)
Gli
ILLIRICO-VENETI, superati i Castellieri Istriani, spingono i VENETO-UMBRI e
SABINI a spostarsi verso sud lungo la penisola. Fortificazioni
di questo periodo si trovano in Liguria e Provenza.
Mentre gli
ARCADI giungono nel Lazio, i GRECI colonizzano l'Italia meridionale e gli
ETRUSCHI (già approdati nel IX secolo sulle coste toscane) si estendono verso
l'interno oltre gli Appennini.
All'inizio della Seconda Età del FERRO i GALLI, provenendo dal nord e superate le Alpi penetreranno nella pianura Padana, costringendo i LIGURI a concentrarsi nel territorio dell'attuale Liguria.
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Le principali MIGRAZIONI INDOEUROPEE |
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Dalla suddivisione qui a fianco illustrata risulta che le
migrazioni della genia degli INDOEUROPEI non si stanziò uniformemente su
tutto il territorio italiano, ma in alcune regioni rimasero dominanti alcune popolazioni
più antiche e precedenti.
I LIGURI sono una di queste popolazioni, che resterà geneticamente indipendente
sino alla dominazione romana, con una propria genia, parallela ai Fenici, ai Greci, ai
Celti e agli Etruschi.
Facendo un confronto tra il patrimonio genetico degli attuali abitanti dell'Italia con quelli riscontrati nei reperti dell'Italia preromana e del bacino del mediterraneo si è riscontrata una forte coincidenza, ed una sostanziale suddivisione, in tre specifiche zone genetiche che dimostrano come sia avvenuta la sovrapposizione delle genie:
Le situazioni ed i fatti qui sopra
citati ci indicano che sul territorio della penisola italiana vi sono state
molte stratificazioni di popolazioni sia "indigene"(esclusivamente locali cioè
nate e formate sul posto) che esterne di popoli in migrazione, alla ricerca di
ambienti in cui stabilirsi stabilmente, uscenti da luoghi dove non era più
possibile sopravvivere per carestie, mutazioni climatiche o per invasioni di altre popolazioni
in espansione.
Un quadro riassuntivo lo si può avere anche osservando,
attraverso la successione temporale (dal Neolitico all'Età del Ferro), le varie "CULTURE"
che si sono stanziate, e di cui sono state trovate tracce certe, nelle
varie regioni italiane.
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Le principali "CULTURE" sul territorio italiano, in successione dal Neolitico all'Età del Ferro |
Concludendo, la popolazione dei
"LIGURI", anche se attraverso le varie epoche preistoriche e storiche
ha dovuto più volte ridimensionare il proprio stanziamento
sul territorio a causa della spinta di
altre popolazioni confinanti in cerca di nuovi spazi (quando non ha potuto
contrastarne la pressione), ed alla fine concentratasi
nell'attuale ambiente Nord-Appenninico (definita appunto regione Liguria), è da considerare una delle prime genie stanziate stabilmente sul
territorio del Nord Italia ed è definibile come decisamente "indigena",
cioè originaria del luogo.
Altra valutazione è quella che riguarda le origini
della città di GENOVA, capoluogo dei LIGURI. Infatti si
deve supporre che la città si sia formata spontaneamente come porto di scambio
verso l'interno e punto di approdo
protetto dalla orografia naturale circostante, e che già dagli inizi siano in
essa convissuti i navigatori-commercianti delle maggiori civiltà dell'epoca,
formando una prima struttura sociale multietnica.
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