I POPOLI
LIGURI
STRABONE
Ricevuta una accurata educazione in patria
con ARISTODEMO, si
trasferì presto a Roma dove rimase per parecchi anni
approfondendo i suoi studi di geografia e
prendendo occasione per fare
alcuni lunghi viaggi: Egitto(valle del Nilo), Oriente, ed infine in Campania e
quindi scrivere sulle
popolazioni e sui territori attraversati.
Narra che la costa ligure, dal porto di Monaco fino alla Toscana, era
priva di approdi protetti eccetto alcune piccole stazioni che offrivano
comodità per gettarvi l'ancora al riparo delle tempeste o durante la
notte. Uno di questi era l'emporio di GENOVA in cui
venivano portate dall'entroterra le merci (legnami per costruzione di
imbarcazioni, bestiame, pelli, miele, tessuti chiamati "Ligustini")
per venderle o scambiarle. Nella sua descrizione delle genti dell'epoca, parlando dei Liguri riporta quanto il marsigliese CARMOLAO raccontò a POSIDONIO: "Per coltivare la terra avevo preso a giornata sia uomini che donne. Durante il lavoro una delle donne, colta dai dolori del parto, si allontanò dal gruppo e in disparte partorì. Ritornò subito dopo al lavoro, per non perdere il compenso, dopo aver lavato il neonato ad una fonte e avvolto in una pezza portatolo al riparo a casa."
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