ORIGINE
GEOLOGICA DELLA LIGURIA
(di Barbara Coppo)
i può affermare che il territorio ligure è stato generato da un
meccanismo tettonico affascinante che spiega anche la peculiare varietà dei
suoi ambienti.
A tutti è nota l’origine recente, geologicamente parlando, dell’Italia, ma forse non molti sanno che circa 225 milioni di anni fa, nel periodo triassico dell’era secondaria, al posto della Liguria si trovava un grande mare, l’Oceano Ligure, e le coste che si fronteggiavano al di qua e al di là dell’acqua erano le terre francesi del Delfinato e quelle toscane che per la loro origine più antica e la loro posizione sono considerate formazioni autoctone.
La Liguria si è originata dalla compressione di questo fondo
oceanico per opera di forze tettoniche,
le stesse che sono responsabili dell’ apertura dell’oceano Atlantico.
Proverò di seguito a spiegarne il processo analizzando gli eventi in ordine
cronologico e aiutandomi con disegni schematici.
Figura 1
TRIASSICO SUPERIORE: Tra le
terre francesi meridionali e quelle della pianura toscana si è formata una
spaccatura in corrispondenza della quale si ha sprofondamento del suolo e
contemporanea risalita di materiale magmatico: è una fossa tettonica simile a
quella che oggi possiamo osservare nella Rift-Valley
Africana. Questa depressione è naturalmente coperta da acqua marina.
(fig. 1)
GIURASSICO: In corrispondenza del primitivo
sprofondamento si è instaurata una vera dorsale
oceanica: materiale magmatico risale dal mantello
e giunto a contatto con le acque, solidifica nel nuovo fondale basaltico:
l’oceano Ligure è in espansione e allontana i due bordi continentali. (figg. 2A
e 2B)
Figura 2A Figura 2B
Figura 3
CRETACEO INFERIORE: L’apertura di una nuova dorsale
oceanica, quella atlantica, ad ovest di quella ligure, determina la diminuzione
dell’emissione di magma al centro dell’oceano ligure: il suo fondale arresta
l’espansione. (fig.3)
CRETACEO SUPERIORE: La forte entità della nuova
dorsale atlantica determina
l’entrata in subduzione
del fondale oceanico ligure: in corrispondenza del contatto tra zolla
autoctona continentale francese e fondale marino si crea una profonda spaccatura
e il fondale oceanico costituito da materiale a maggiore densità scivola sotto
al continente francese, scende fino alle profondità del mantello e fonde.
(figg. 4A e 4B)
Figura 4A
Figura 4B
PALEOCENE E EOCENE: Tutto il materiale sedimentato in
milioni di anni sul fondo dell’oceano ligure, essendo più leggero del substrato
basaltico che lo sostiene, non sprofonda nella fossa di subduzione
ma si accumula sopra ripiegandosi e metamorfosandosi
variamente. (fig.5)
Figura 5 Si possono vedere nella pratica gli effetti di questa
compressione, analizzando le formazioni rocciose della regione.
A partire da Voltri e verso ovest si osserva una
formazione di rocce scure, dai colori olivastri: sono le serpentiniti,
formate dal fondo basaltico che non è riuscito a scendere nel mantello.
Andando verso est si incontrano rocce variamente
ripiegate e leggermente metamorfiche formate da materiale di varia origine sedimentato
sull’antico fondo oceanico: sono i calcari ad elmintoidi, sui quali è costruita buona parte della città di Genova,
le arenarie del monte Ramaceto, i conglomerati
del monte di Portofino.
Le vestigia della vecchia dorsale oceanica ligure si
possono rinvenire nella falesia di Framura dove sono ben visibili delle
formazioni tondeggianti dette Pillows, espressione dell’attività magmatica sottomarina.
In definitiva, la Liguria è uno straordinario
concentrato di formazioni oceaniche compresse poi una sull’altra dalle forze
tettoniche. Non c’è quindi da stupirsi se nelle formazioni
sedimentarie si rinvengano tracce fossili, in alcuni casi così numerosi da dare
il nome alla roccia stessa.