HOMO
SAPIENS - "NEANDERTHAL"
(IN LIGURIA)
(di Guido Zunino)
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Homo |
' HOMO di NEANDERTHAL, prende il nome da una
piccola valle tra Düsserdorf ed Erberfeld nella Germania occidentale dove, per
la prima volta, vennero ritrovati una calotta cranica ed alcune ossa di un
ominide allora sconosciuto che aveva caratteri morfologici decisamente
particolari, ma che dopo altri ritrovamenti in altre zone si dimostrerà
facente parte del gruppo
genetico dell' HOMO SAPIENS.
Di corporatura non molto alta aveva le
arcate sopraciliari sporgenti, calotta cranica larga e bassa, fronte sfuggente,
la testa posizionata in avanti, le braccia poco più lunghe dell'attuale
conformazione e le ginocchia
leggermente piegate. Robusto, massiccio, muscoloso con le
ossa molto spesse era geneticamente adatto all'ambiente decisamente ostile di quel periodo.
La forma del suo scheletro ricorda ancora in parte il
portamento da pre-ominide delle razze primitive precedenti, anche se sono già
visibili alcuni mutamenti evolutivi geneticamente più funzionali.
Il clima molto freddo ed umido e la scarsità di cacciagione
lo costringevano solitario o in gruppi di due o tre uomini a lunghi percorsi di
caccia su terreni impervi. Una forte muscolatura ed le ossa
robuste erano quindi indispensabili alla sua sopravvivenza e conseguentemente a
quella del suo nucleo familiare che dipendeva solo dalla sua predazione, se si
esclude una limitata raccolta di frutti selvatici solamente durante il periodo
estivo.
Il clima molto rigido di quel periodo costrinse questi uomini primitivi a scacciare
gli animali che abitavano nelle grotte per insediarsi al loro posto in questi
primi rudimentali ripari naturali. Seppellivano i loro morti in
fosse ricoperte con terra e pietre appositamente scavate nelle stesse grotte
che abitavano, spesso accanto ai loro focolari, sperando probabilmente che il calore del
fuoco riscaldasse l'ormai freddo corpo del loro compagno morto.
Anche se la loro alimentazione quindi comprendeva la
raccolta di frutti spontanei o di radici alimentari (come detto solo però nel
periodo estivo), la loro principale fonte di vita era quindi la cacciagione che
esercitavano in massa gli uomini validi del gruppo, e poiché i loro attrezzi da caccia erano molto primitivi, per riuscire a
riportare indietro alla caverna una quantità di carne
sufficiente alla sopravvivenza del resto del gruppo (donne, bambini, vecchi), dovevano percorrere dei lunghi tragitti,
allontanandosi anche per alcuni giorni, prima del ritorno alla grotta.
Questo implicava che il loro territorio di caccia-sopravvivevza era
necessariamente
molto ampio, e quando la selvaggina si allontanava per migrazione o per
diradamento naturale, erano costretti a spostarsi in altri territori, trovandosi
quindi anche una nuova caverna, cosa non sempre facile.
Vivendo ancora in piccoli raggruppamenti e dovendo
anche stanziarsi su grandi spazi vitali per trovare le prede di caccia necessarie alla
vita del
suo gruppo, inizierà così una lenta migrazione verso nord che lo
porterà dall'Africa orientale prima nel nord Africa e poi in tutta l'Europa.
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Homo NEANDERTHAL |
Uomo ATTUALE |
Dominerà
incontrastato la scena europea per almeno 250.000 anni sopravvivendo in un ambiente
decisamente ostile di freddo e ghiaccio (la glaciazione di WÜRM che arriverà a
ricoprire netà Asia e il centro-nord dell'Europa).
Dovrà gareggiare con animali predatori suoi rivali nella
caccia, già molto scarsa alle latitudini europee durante il periodo glaciale.
Si riparerà unicamente nelle grotte e nei ripari naturali,
usando inizialmente solo utensili molto semplici e rudimentali fatti di selce e
legno.
Successivamente inizierà a produrre una serie di armi e di
utensili: diverse varietà di asce, punte di lance e raschiatoi (INDUSTRIA
MUSTERIANA dalla grotta di Le Moustier in Francia), in pratica senza variazioni
per tutti i 250.000 anni di predominio sul territorio.
Conosceva ed utilizzava il fuoco sia per riscaldare le
caverne, per cuocere la carne delle prede rendendola più digeribile, per
allontanare gli animali feroci specialmente durante la notte o in sua assenza
quando le donne e i figli restavano soli.
La sua organizzazione sociale era strutturata in piccole tribù sparse
su un territorio molto ampio, e quindi molto lontane fra di loro per ragioni di spazi
vitali di caccia.
Non si hanno notizie di espressioni artistiche particolari.
A conferma di quanto precedentemente detto è stato stimato che tutta la popolazione
di HOMO
SAPIENS - NEANDERTALIANO nel periodo di maggior diffusione (50.000 anni fa) nel
sud Europa fosse allora di poco superiore ai 100.000 individui, ed intorno
ai 35.000 anni fa scenderà a poche migliaia.
Solamente intorno a 35.000 anni fa si avranno delle
innovazioni apprezzabili perchè dai reperti datati del periodo si
iniziano a notare nuovi utensili realizzati con corna di cervi, ossa, denti di
orso, e si ritrovano anche alcuni semplici monili da
ornamento. Questi ritrovamenti coincidono però con il
sopraggiungere in Europa dell' HOMO SAPIENS SAPIENS "CRO-MAGNON".
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Cranio di NEANDERTHAL |
Cranio di CRO-MAGNON |
L'HOMO SAPIENS SAPIENS detto anche "CRO-MAGNON",
proveniente dall'Africa dove si era evoluto circa 200.000 anni fa, inizierà a
diffondersi a partire dai 60.000 anni fa fuori dell'Africa, raggiungendo anche
l'Australia riuscendo a superare alcuni tratti di mare.
In Europa giungerà nel 45.000 a.C. ed in 10.000 anni si
sovrapporrà al preesistente HOMO di NEANDERTHAL, probabilmente perchè più intelligente,
migliore costruttore di utensili, con una forma di linguaggio più evoluto e più
versatile rispetto all'ambiente, fisicamente più alto anche se meno robusto, diventando
in Europa l'HOMO di CRO-MAGNON (dalla caverna omonima in Dordogna - Francia dove
sono stati rinvenuti i suoi primi resti fossili).
I più antichi resti dell'HOMO di NEANDERTHAL rinvenuti
in Italia, e chiamati "L'UOMO DI SACCOPASTORE", sono stati rinvenuti a
Roma nella zona di Porta Pia e datati a 120.000 anni fa.
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Homo di NEANDERTHAL |
La presenza dell' HOMO di NEANDERTHAL in Liguria è ampiamente documentata dai molti ritrovamenti di resti e di manufatti umani rinvenuti in varie grotte, specialmente in prossimità della costa, non perchè il territorio all'interno non fosse abitato, ma perchè probabilmente le grotte, a strapiombo sulla spiaggia e poco raggiungibili essendo a decine di metri sul livello del mare, sono rimaste intatte nei millenni successivi.
Le grotte dove sono stati ritrovate tracce o reperti attribuibili all' HOMO di NEANDERTHAL sono diverse:
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GROTTE DEI BALZI ROSSI
Il complesso delle caverne e grotte chiamate "BALZI ROSSI" (a causa del colore del terreno ricco di ossido ferroso circostante) si trova vicino al confine francese sul monte BELLINDA nel comune di GRIMALDI tra le città di VENTIMIGLIA e MENTONE a strapiombo sul mare, è composto da molti siti:
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Grotte dei BALZI ROSSI |
BARMA del BAUSU DA TURE (Oggi distrutta)
BARMA GRANDE
Cavernette della CAVA
Grotta del CAVIGLIONE
Grotta COSTANTINI
Grotta dei FANCIULLI
Grotta di FLORESTANO
Grotta GERBAI
Grotta GRIMALDI
Grotta del PRINCIPE
Grotta VORONOV
Riparo BOMBRINI
Riparo LORENZI
Riparo MOCHI
Sito dell'EX BIRRERIA
Sito dell'EX CASINO'
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Tipici Reperti LITICI del periodo |
Sono state rinvenute anche diverse sepolture (doppie e singole), pitture parietali, incisioni rupestri, sculture in pietra, oggetti d'uso quotidiano ed utensili litici in pietra scheggiata di vario genere. I reperti litici ritrovati si possono attribuire al PERIODO MUSTERIANO e dimostrano quindi che le grotte erano frequentate anche nel PALEOLITICO MEDIO dall' uomo Neandertaliano.
GROTTE DI FINALE LIGURE
Le grotte che si trovano nel territorio di FINALE LIGURE in provincia di SAVONA sono state abitate già in epoca molto antica ed attribuibile al periodo che stiamo esaminando, e sono principalmente:
Caverna delle ARENE CANDIDE (Homo di CRO-MAGNON)
Caverna delle FATE (Homo di NEANDERTHAL)
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Tipici Reperti LITICI del periodo |
La caverna delle ARENE CANDIDE,
che prende il nome da una duna di sabbia silicea chiara (trovata all'epoca
dell'esplorazione) presso il promontorio della CAPRAZOPPA, si trova a circa 90
metri sul livello del mare presso Finale Ligure.
Nella caverna delle FATE, anch'essa
presso Finale Ligure, sono stati rinvenuti esclusivamente Manufatti Litici attribuibili all'UOMO di NEANDERTHAL
del PALEOLITICO MEDIO (databili tra 100.000 e 50.0000 anni fa) più
precisamente attribuibili ai periodi chiamati LEVALLOSIO e MUSTERIANO.
Ma non essendo stati trovati resti umani o necropoli di
alcun genere è possibile che o non fosse ancora in uso in quella zona la
sepoltura o che venisse utilizzata per l'uso un'altra caverna (come abbiamo
già visto sarà fatto in epoca successiva nella caverne delle Arene Candide).
GROTTE DI TOIRANO
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Impronta di NEANDERTALIANO |
Le GROTTE di TOIRANO si trovano nel primo
entroterra tra Albenga e Savona nel ponente ligure e sono un complesso di grotte che si inoltrano nel cuore della
montagna con percorsi ed andamento molto vario, formate o da stretti
cunicoli o da grandi saloni, molto ricche anche di stalattiti e stalagmiti.
Con certezza esse sono state frequentate sia dall'uomo
primitivo che da molti animali selvatici come l'orso delle caverne, come risulta
dai ritrovamenti dei resti di entrambi.
Probabilmente sia l'orso che l'uomo erano a caccia o di un
riparo sicuro o di prede animali ed hanno frequentato entrambi la stessa
grotta. Non è accertato se questo avveniva in periodi diversi
o contemporaneamente.
Nella GROTTA delle STREGHE infatti, vicino a resti ossei dell'Orso
delle Caverne, si può chiaramente
vedere (immagine a fianco) impressa nel fango allora molle ed ora pietrificato, una impronta di
un piede perfettamente conservata di un giovane Neandertaliano ( HOMO SAPIENS
- NEANDERTHALENSIS databile a circa 30.000 anni fa).
In questi millenni, l'era glaciale, anche se in fasi
altalenanti, era ancora attiva e le condizioni climatiche non facilitavano certo
la vita quotidiana di questi primi uomini, ma nonostante questo, per la loro
robustezza ed adattabilità all'ambiente, si diffusero e si stanziarono sul
territorio, precedendo la successiva migrazione dell' HOMO SAPIENS SAPIENS
chiamato anche di CRO-MAGNON che si sovrapporrà sugli stessi territori.
L' HOMO di NEANDERTHAL si estinguerà quindi naturalmente
tra i 28.000 e i 30.000 anni fa perchè probabilmente non in grado di competere con l'intelligenza organizzativa,
i gruppi tribù più numerosi e
l'abilità manuale e di caccia dell' HOMO SAPIENS SAPIENS (CRO-MAGNON) che darà origine quindi
alle genti che abiteranno l'Europa e l'Asia in seguito e da cui appunto si evolveranno i
prototipi delle varie razze attualmente viventi.
Gli ultimi resti, in ordine di datazione, attribuibili con
certezza all' HOMO di NEANDERTHAL sono stati rinvenuti nella Spagna
meridionale, nell'Italia centrale, nella Croazia.
Da una approfondita indagine eseguita sul DNA
dei reperti fossili delle due tipologie risulta che le due razze non sono
compatibili quindi si può supporre che non si fusero, anche se coabitarono per molto
tempo.
L'unica notizia che dovrebbe documentare l'avvenuta fusione
tra le due genie dipenderebbe dal ritrovamento che nel 1998 è stato fatto
nella valle del LEPIDO in Portogallo, dove si è rinvenuto uno scheletro di un
bimbo di 4 anni che riporta le caratteristiche miste delle due specie, e che alla
datazione risulterebbe essere vissuto in un'epoca stimata a circa 3.000 anni dopo la
presunta estinzione dell' HOMO di NEANDERTHAL.