I SANTUARI DELLA DIOCESI DI GENOVA
Santuario N.S. VIRGO POTENS
"A Madonna"
di
Luciano dr. VENZANO
Accademico Esperto Campo Scienze Storiche
(Accademia Archeologica Italiana)
LA STORIA
L'altare principalea prima data utile la troviamo nel
1365 quando il legato Apostolico impose alla diocesi la raccolta di lire 250:
nella ripartizione tra le chiese diocesane quella di Priano fu tassata per lire
una, soldi sette e denari sei. E’ di una certa importanza sapere che alcuni
monaci fondarono in quell’epoca “Santa Maria di Cassinelle”, oramai quasi
distrutta (vi sono poi alcuni storici che datano al 1308 la costruzione della
chiesa).
La prima notizia di una comunità a Cassinelle risale al
1189. Si
trattava di una comunità singolare; infatti non erano cenobiti (ossia: non
conducevano vita comune) ma eremiti. In seguito questi eremiti si unirono ai mortiarensi partecipando attivamente alla vita dell’ordine anche se i motivi
contingenti ne limitavano la attività.
Il ritiro del Golfo di San Lorenzo deve
aver creato una notevole quantità di problemi alla popolazione di Priano che
aveva in quel mare sempre più lontano la ragione della sua vita. Con lo spostarsi del mare veniva meno
la quotidiana animazione creata dal passaggio di quanti si recavano a Genova perché venne costruita una nuova strada abbandonando il vecchio tracciato della
“consolare” per quello più pianeggiante e quasi rettilineo che, evitando la
collina di San Giovanni Battista, costeggiava la sponda marina e proseguiva
sulla piana dell’attuale Cornigliano.
Ora da Priano transitavano solamente
quanti dovevano recarsi a Borzoli o quanti volevano abbreviare un viaggio che
doveva proseguire sulla Via Postumia. E’ il declino del Priano e anche della sua
chiesa: un declino che si materializzerà in un lungo silenzio che avvolgerà la
chiesa di Priano dal 1453 al 1799. A questo punto la storia di Priano sembra
conclusa.
Scomparso il Golfo di San Lorenzo, chiusa al culto l’antica chiesa di
Santa Maria (Don Egidio De Leonardi, Arciprete di Borzoli, lasciò scritto che
nel secolo XVII i Lateranensi la officiavano solamente una volta all’anno),
spostato a Castiglione il centro abitato, parve che nuovi eventi ponessero la
parola fine alla secolare vicenda prianese.
Poi l’ultimo colpo demolitore. Il
tracciato della vecchia strada per Borzoli, che sino ad ora quasi sfiorava la
chiesa di Priano, venne abbandonato perchè fu costruita una nuova strada più
ampia e meno accidentata lungo la riva del torrente Ruscarolo. All’abbandono ora
si aggiunse l’isolamento.
Un
Canonico Lateranense venne distaccato dalla chiesa di Coronata e inviato in
quella di Priano che venne riaperta il 6 aprile 1706 con la traslazione della
Sacra Immagine. Cominciava la nuova storia.
Il primo indizio di questa novità è
nel titolo “Santuario di N.S. di Misericordia” che in pochi anni sostituì
l’antico e riciclato “chiesa di San Lorenzo”. La chiesa di Priano divenne subito
per tutti “la chiesa della Madonna”.
La scelta
del Custode cadde su
Don Banchero che promosse il restauro del monastero, la costruzione della strada
di accesso al Santuario e l’ospizio per i pellegrini noto tra i sestresi con
l’appellativo di “Casone della Madonna”.
La
soppressione degli ordini religiosi e l’incameramento dei beni ecclesiastici del
1799 ferirono profondamente il santuario dato che i Lateranensi dovettero
rinunciare al loro convento di Priano che non venne incamerato probabilmente
perché ormai da un secolo era abitato dal clero secolare.
Ritornata la normalità
dopo la bufera rivoluzionaria, la chiesa fu consacrata dall’arcivescovo Luigi Lambruschini il
6 giugno 1821. In virtù di decreto del Capitolo Vaticano datato
21 novembre 1931, l’Arcivescovo nella domenica 19 giugno 1932 incoronava
solennemente con corona d’oro la statua della SS. Vergine sotto il titolo della
Misericordia.
Nel 1838 la
Fabbriceria nominò custode don Salvatore Magnasco. Forse non meriterebbe una
particolare citazione se qualche anno dopo non fosse stato nominato Arcivescovo
di Genova.
Quando giunse a Virgo Potens don Magnasco aveva trentadue anni.
Terminata l’ultima guerra mondiale tutta Sestri fu interessata allo sviluppo
edilizio che in pratica rivoluzionò la vecchia geografia delle parrocchie di
Sestri creando nuovi quartieri decentrati e lontani dalle chiese.
Prima del
conflitto Sestri era suddivisa in quattro parrocchie: Borzoli, San Giovanni
Battista, N.S. Assunta e San Francesco.
Dal
1944 al 1972 vennero create altre
sette parrocchie: nel 1944 fu eretta quella di San Nicola e Santa Maria di
Castiglione, nel 1946 quella di S.Pietro ai Prati, nel 1953 quella di Virgo
Potens, nel 1955 fu la volta della SS.ma Annunziata alla Costa, nel 1958 fu
eretta l,a parrocchia della Natività di N.S. Gesù Cristo, nel 1961 quella della
Sacra Famiglia e San Giorgio, infine nel 1972 quella dello Spirito Santo. Per le
ultime tre fu necessario costruire anche gli edifici.
Il 5 giugno 1952
l’Arcivescovo ritornò in forma privata per prendere visione diretta della
situazione territoriale al fine di determinare i confini della nuova parrocchia.
Il 16 febbraio 1953 Sua Em.za il Cardinale Arcivescovo promulgò il decreto con
cui veniva eretta la “Parrocchia di N.S. della Misericordia e San Lorenzo”.
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