Una squadra su tutte, il Genoa; poi un'altra a dare dispiaceri: la
Sampdoria. La malignità di un nome sillabato in un
pomeriggio feriale: "Ciclisti"! La risposta
immediata: "Lebbrosi"! e poi il film di vicende che sboccia con la caduta
del Fascismo. La Liberazione, la Democrazia.
Un mondo di casa nostra con personaggi veri come il "Carrubba",
che traffica gioca e vince con i defunti di Staglieno, il "Batti" eroe di
guerra che pulisce i cessi e gli spogliatoi del "Luigi Ferraris", ma tiene
la fissa , o l' "Angelo Bello"che dice di chiamarsi Juan Carlos Verdeal di
Patagonia. Un commissario di polizia
siculo-genoano, la trasferta il quel dell'Aquila per un indimenticabile
Roma-Genoa, una strana bottiglia della Centrale del Latte dal collo largo,
il "Brutto Anatroccolo" che diventa "Cigno Maestoso" durante un
Genoa-Inter con aggiunta di visione Celeste.
Tutto questo in un libro che ho scritto per i genoani
scoglionati e depressi come me da tante delusioni e micranie che da sempre
hanno mal sopportato i trionfi della Sampdoria.
Vi sono innamorati del Genoa che guardano nel loro amore
Come nel sole: mentre ve ne sono altri
Che con stupore
Scoprono per la prima volta la vita,
Quando l'amore per il
Genoa li illumina.
O'UA CHE SEMMO !
Finalmente! E' venuto il momento di tutto dimenticare.
Dimentichiamo tribunali spicci.
Giudici partigiani votati alla condanna facile.
Dimentichiamo trasferte piene di dolore e di rammarico.
Dimentichiamo arbitri prezzolati.
Potentati iniqui.
Presidenti millantatori che hanno tentato in tutte le maniere di
seppellire il "GRIFO"
Dimentichiamo trasferte in terre da sottosviluppo calcistico.
Dimentichiamo torti, furti legalizzati, processi con condanne già scritte
da tempo.
Ora siamo tornati!
NUNC EST BIBENDUM! NUNC PEDE LIBERO
PULSANDA TELLUS
E' tempo di far festa. E' tempo di gioire. E'
tempo di letizia.
Facciamo che tutto si colori di rossoblu, il "GRIFO" è tornato ed ora
siede col suo immenso blasone alla pari dei grandi.
GRAZIE GENOA
GRAZIE VECCHIO CUORE ROSSOBLU
Non potendo citare tutti coloro che mi hanno
aiutato nella stesura di questo libro desidero vadano loro i più sentiti
ringraziamenti. In particolare ricordo Peppin
Castelnovi, Gianluigi Corti e Gianni Prat, senza i quali "C'era una volta
al Ferraris..." non sarebbe mai uscito.
Questo libro è dedicato ad A. ed a G.L.