I SANTUARI DELLA DIOCESI DI GENOVA
Santuario N.S. della MISERICORDIA
"Monte GAZZO"
di
Luciano dr. VENZANO
Accademico Esperto Campo Scienze Storiche
(Accademia Archeologica Italiana)
LE CURIOSITA'
Foto del pellegrinaggio del Cardinale GAZZO MINORETTI - (27 giugno 1928)
Ex voto Manifattura Tabacchi Sestri per
fine guerra 1915/18 ella
notte tra il 14 e il 15 1uglio 1703 un fatto sorprendente ed inspiegato,
verificatosi nella nicchia che riparava la statua, catalizzò l’attenzione non
solo della popolazione, ma delle stesse autorità civili e religiose. Quanto
avvenne è descritto in una lettera inviata per conoscenza dal Capitano del
Popolo al Senato ma ha riscontri anche in una lettera del Vicario Generale al
Parroco. Di entrambe, parzialmente riportate da Mgr. L. C. Conte, riferisco
l’essenziale trascritto liberamente in vocaboli odierni.
Scrisse il Capitano:
“Mi è stato riferito da testimoni oculari, ecclesiastici e
secolari, che ieri notte alle tre e quindici si sono viste attorno alla
nicchia luci in grande quantità. Ho indagato, con esito negativo, per sapere
se vi fossero state processioni o riunioni. Poiché ieri sera si sono
formati assembramenti, sollecitato altresì dal Parroco, mi è parso
doveroso informare le Vostre Signorie Serenissime anche perché finora non hanno
fondamento le voci che si vanno diffondendo ... “.
"Voto fatto a M.S.S. del Gazzo dalle
Manufaturiere de Zigari per aver liberato Sestri Pon. dal Morbo Colera
l'anno 1835 ed alli 29 settembre dedicato."
Questa lettera, sottoposta
il giorno successivo all’esame degli Eccellentissimi Senatori, fu subito
riscontrata e recapitata. Dopo aver lodato il Capitano del Popolo per l’accurata
sorveglianza, i Senatori gli imposero di seguire l’evolversi dei fatti con
attenzione e prudenza, però manifestando massima fermezza nell’evitare che si
facciano processioni o si formino assembramenti presso la statua. Anche il
Parroco dell’Assunta si affrettò ad informare l’Autorità Ecclesiastica la quale,
a mezzo del Vicario Generale, suggerì di non prendere posizione perché se era
possibile il miracolo, era altresì possibile una spiegazione razionale. Enorme
deve essere stata l’impressione fra la gente anche perché tra gli osservatori vi
furono Ecclesiastici che, in modo esplicito, si espressero a favore di una
manifestazione soprannaturale.
Si ipotizza che tra il 1825 e il 1866 “il Padre Santo” (San
Francesco Maria da
Camporosso) visitasse il nostro Santuario.
Il 18 ottobre 1879 Sua Altezza Reale il principe ereditario Federico Guglielmo III Hohenzollern
(1831-1888), figlio di Guglielmo I e di Augusta di Sassonia-Weimar, salì al
Santuario insieme alla moglie Vittoria d’Inghilterra e ai figli Guglielmo Il,
Enrico, Carlotta, Vittoria, Margherita e Sofia.
La famiglia imperiale prussiana
in quei giorni albergava al “Grand Hotel Mediterranée” di Pegli nella speranza
che l’aria salubre dell’allora celebrata “stazione climatica” ligure giovasse
allo stesso Federico Guglielmo ammalato, forse, di tubercolosi.
Il ricordo del
pellegrinaggio al Gazzo rimase nella memoria di Guglielmo II perché nel 1909,
trentesimo anniversario di quella visita, allorché l’amministrazione inaugurò
una lapide commemorativa dell’evento, l’Imperatore, tramite il suo Console
Generale a Genova, von Herff, inviò al Santuario un crocifisso d’argento
massiccio su ebano, ornato con cesellature d’argento e con i simboli degli
evangelisti, accompagnandolo con una cospicua somma.
Nel 1893, il 28 di marzo venne in pellegrinaggio al
Santuario Sua Altezza Imperiale Elisabetta Wittelsbach (più nota con il
nomignolo “Sissi”) moglie di Francesco Giuseppe, imperatore d’Austria e Ungheria
alloggiata nell’attuale Villa Rossi, allora di proprietà privata, e accompagnata
dal colonnello Radetzkij. Lungo la salita si fermò in sosta alla cappella di San
Rocco sopra la località Righetti. Nello stesso posto transitò anche il Cardinal Gazzo Minoretti nel
1928, prima di
raggiungere la vetta del monte.
Tra le personalità ecclesiastiche che hanno visitato il Santuario, la più eminente è il Marchese
Giacomo Della Chiesa. Vi veniva ogni anno insieme ai genitori allorché i
Marchesi, durante il periodo estivo, soggiornavano nel loro palazzo di Pegli. Entrato nella diplomazia ecclesiastica, Sacerdote nel
1878, fu in Segreteria di
Stato fino al 1907 quando venne nominato Arcivescovo di Bologna. Creato
Cardinale nel 1914, il 3 settembre dello stesso anno fu eletto al Sommo
Pontificato e assunse il nome di Benedetto XV.
Poiché ogni anno, fino
all’episcopato, continuò a venire a Pegli per le ferie estive non è improbabile
che il nostro Santuario sia stato meta di qualche sua gita: tuttavia Egli stesso
rimarcò di non avervi mai celebrata la S. Messa perché la chiesa era officiata
solo nei giorni festivi.
Foresteria Santuario
(Foto tratta da:G.Meriana"Santuari in Liguria"-Ed.Sagep)
È doveroso menzionare un’iniziativa di rilievo culturale che ha conferito al monte Gazzo
ulteriore motivo di attrazione. Dal 1 maggio 1968, ad iniziativa del Gruppo
Speleologico C.A.I. di Bolzaneto e dello “Speleo Club” di Pegli (attualmente
sezione speleologica dell’Università Popolare di Sestri) è stato aperto un museo
archeologico e mineralogico che occupa tre sale dell’Ospizio. Vi si accede dal
Piazzale Santina Ranzi.
Nel museo, oltre a campioni di altri minerali (tra i
quali l’alabastro), è possibile osservare stalattiti, stalagmiti, pisoliti, e
altre concrezioni che caratterizzano il monte Gazzo.
Gli animatori di questo
Museo confidano che l’iniziativa valga a salvare e a valorizzare le grotte
ancora esistenti sotto il Santuario: pare che la loro lunghezza complessiva
assommi a diverse centinaia di metri.
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