I  SANTUARI  DELLA DIOCESI DI  GENOVA

Santuario  N.S. della MISERICORDIA

"Monte GAZZO"

di  Luciano dr. VENZANO
Accademico Esperto Campo Scienze Storiche
(Accademia Archeologica Italiana
)

 

LE  CURIOSITA'

ella notte tra il 14 e il 15 1uglio 1703 un fatto sorprendente ed inspiegato, verificatosi nella nicchia che riparava la statua, catalizzò l’attenzione non solo della popolazione, ma delle stesse autorità civili e religiose.    Quanto avvenne è descritto in una lettera inviata per conoscenza dal Capitano del Popolo al Senato ma ha riscontri anche in una lettera del Vicario Generale al Parroco.     Di entrambe, parzialmente riportate da Mgr. L. C. Conte, riferisco l’essenziale trascritto liberamente in vocaboli odierni.

"Voto fatto a M.S.S. del Gazzo dalle Manufaturiere de Zigari per aver liberato Sestri Pon. dal Morbo Colera l'anno 1835  ed  alli 29 settembre dedicato."
     Scrisse il Capitano: “Mi è stato riferito da testimoni oculari, ecclesiastici e secolari, che ieri notte alle tre e quindici si sono viste attorno alla nicchia luci in grande quantità.     Ho indagato, con esito negativo, per sapere se vi fossero state processioni o riunioni.    Poiché ieri sera si sono formati assembramenti, sollecitato altresì dal Parroco, mi è parso doveroso informare le Vostre Signorie Serenissime anche perché finora non hanno fondamento le voci che si vanno diffondendo ... “.
     Questa lettera, sottoposta il giorno successivo all’esame degli Eccellentissimi Senatori, fu subito riscontrata e recapitata.      Dopo aver lodato il Capitano del Popolo per l’accurata sorveglianza, i Senatori gli imposero di seguire l’evolversi dei fatti con attenzione e prudenza, però manifestando massima fermezza nell’evitare che si facciano processioni o si formino assembramenti presso la statua.    Anche il Parroco dell’Assunta si affrettò ad informare l’Autorità Ecclesiastica la quale, a mezzo del Vicario Generale, suggerì di non prendere posizione perché se era possibile il miracolo, era altresì possibile una spiegazione razionale.    Enorme deve essere stata l’impressione fra la gente anche perché tra gli osservatori vi furono Ecclesiastici che, in modo esplicito, si espressero a favore di una manifestazione soprannaturale.
     Si ipotizza che tra il 1825 e il 1866 “il Padre Santo” (San Francesco Maria da Camporosso) visitasse il nostro Santuario. Il 18 ottobre 1879 Sua Altezza Reale il principe ereditario Federico Guglielmo III Hohenzollern (1831-1888), figlio di Guglielmo I e di Augusta di Sassonia-Weimar, salì al Santuario insieme alla moglie Vittoria d’Inghilterra e ai figli Guglielmo Il, Enrico, Carlotta, Vittoria, Margherita e Sofia.
     La famiglia imperiale prussiana in quei giorni albergava al “Grand Hotel Mediterranée” di Pegli nella speranza che l’aria salubre dell’allora celebrata “stazione climatica” ligure giovasse allo stesso Federico Guglielmo ammalato, forse, di tubercolosi.

Foto del pellegrinaggio del Cardinale GAZZO MINORETTI - (27 giugno 1928)

      Il ricordo del pellegrinaggio al Gazzo rimase nella memoria di Guglielmo II perché nel 1909, trentesimo anniversario di quella visita, allorché l’amministrazione inaugurò una lapide commemorativa dell’evento, l’Imperatore, tramite il suo Console Generale a Genova, von Herff, inviò al Santuario un crocifisso d’argento massiccio su ebano, ornato con cesellature d’argento e con i simboli degli evangelisti, accompagnandolo con una cospicua somma.
     Nel 1893, il 28 di marzo venne in pellegrinaggio al Santuario Sua Altezza Imperiale Elisabetta Wittelsbach (più nota con il nomignolo “Sissi”) moglie di Francesco Giuseppe, imperatore d’Austria e Ungheria alloggiata nell’attuale Villa Rossi, allora di proprietà privata, e accompagnata dal colonnello Radetzkij.     Lungo la salita si fermò in sosta alla cappella di San Rocco sopra la località Righetti.      Nello stesso posto transitò anche il Cardinal Gazzo Minoretti nel 1928, prima di raggiungere la vetta del monte.
     Tra le personalità ecclesiastiche che hanno visitato il Santuario, la più eminente è il Marchese Giacomo Della Chiesa.    Vi veniva ogni anno insieme ai genitori allorché i Marchesi, durante il periodo estivo, soggiornavano nel loro palazzo di Pegli.      Entrato nella diplomazia ecclesiastica, Sacerdote nel 1878, fu in Segreteria di Stato fino al 1907 quando venne nominato Arcivescovo di Bologna.     Creato Cardinale nel 1914, il 3 settembre dello stesso anno fu eletto al Sommo Pontificato e assunse il nome di Benedetto XV.

Ex voto Manifattura Tabacchi Sestri per fine guerra 1915/18
 Foresteria Santuario

(Foto tratta da:G.Meriana"Santuari in Liguria"-Ed.Sagep)

     Poiché ogni anno, fino all’episcopato, continuò a venire a Pegli per le ferie estive non è improbabile che il nostro Santuario sia stato meta di qualche sua gita: tuttavia Egli stesso rimarcò di non avervi mai celebrata la S. Messa perché la chiesa era officiata solo nei giorni festivi.
     È doveroso menzionare un’iniziativa di rilievo culturale che ha conferito al monte Gazzo ulteriore motivo di attrazione.  Dal 1 maggio 1968, ad iniziativa del Gruppo Speleologico C.A.I. di Bolzaneto e dello “Speleo Club” di Pegli (attualmente sezione speleologica dell’Università Popolare di Sestri) è stato aperto un museo archeologico e mineralogico che occupa tre sale dell’Ospizio.       Vi si accede dal Piazzale Santina Ranzi.
     Nel museo, oltre a campioni di altri minerali (tra i quali l’alabastro), è possibile osservare stalattiti, stalagmiti, pisoliti, e altre concrezioni che caratterizzano il monte Gazzo.
      Gli animatori di questo Museo confidano che l’iniziativa valga a salvare e a valorizzare le grotte ancora esistenti sotto il Santuario: pare che la loro lunghezza complessiva assommi a diverse centinaia di metri.

 

 

 

 

 

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