I  SANTUARI  DELLA DIOCESI DI  GENOVA

Santuario di N.S. del BOSCHETTO
(Camogli)

di  Luciano dr. VENZANO
Accademico Esperto Campo Scienze Storiche
(Accademia Archeologica Italiana
)

 

LA STORIA

l grande afflusso di fedeli alla cappella del Boschetto, che dal 1603 si era manifestato non solo da Camogli ma anche dai paesi vicini, rese necessario che il santuario fosse custodito da Religiosi stabilmente presenti.

     La costruzione del tempio fu affidata ai padri Serviti.     Il 28 gennaio 1612 padre Giovanni Maria Dova, priore del convento di Genova, prese formale possesso della cappella del Boschetto, lasciandovi quale curatore e sovrintendente alla fabbrica, e suo vicario, padre Costantino Crovari.

I padri Serviti rimasero al Boschetto fino alla soppressione Napoleonica (1800), cioè per ben due secoli.

     Nel 1612, fu posta con solenne rito la prima pietra della chiesa e del convento.     Nel 1627 si era giunti al tetto.     La chiesa fu benedetta, non consacrata, il 2 luglio 1631, di domenica, e da tale data ebbe inizio la solennità della Madonna del Boschetto sino al 1819, quando fu trasferita alla prima domenica di settembre.

     Il 14 giugno 1797 cadeva la Repubblica di Genova.     Il governo democratico, che ubbidiva ai comandi di quello francese, con decreto del 5 aprile 1798 ordinò la requisizione da parte delle Municipalità di tutti gli ori, argenti, gioielli di tutte le chiese, conventi, oratori e opere pie della Liguria.      Il santuario, naturalmente, non fu esente.      Mancano dati precisi circa la quantità d’oro e argento ritirato dal santuario, ma deve essere stata molto grande.

Due splendide immagini della
"Madonna del Boschetto"

Il 4 aprile 1799 i cinque padri Serviti furono cacciati dal convento e la chiesa fu chiusa.

Maturati i tempi ed assestatasi la situazione politica, l’arciprete poté ritornare.

     Molti furono i contrasti tra il santuario rappresentato dal rettore e dalla fabbriceria e le autorità.     In mezzo a tutti questi contrasti legali nel 1860 fu costruito il casone che ancor oggi nasconde al santuario la vista del mare.

     Don Sebastiano Palladino durante la costruzione del casone, presentò un progetto per l’allungamento della chiesa verso il piazzale, aveva anche raccolto la somma di 60.000 lire e ottenuta la licenza dalla Curia, ma non si poté fare nulla perché i proprietari dell’edificio rifiutarono di venderlo.

     Risulta che il santuario, alla fine del diciannovesimo secolo, fosse in uno stato di abbandono incredibile: furono trovate delle serpi tra i vestiti liturgici; ciò rese difficile l’accesso alla sacrestia perché si aveva timore che potessero esservi delle vipere.     La stessa popolazione ridusse le offerte al santuario, vedendo che comunque non erano impiegate per la loro giusta destinazione.     Si arrivò al punto che fu venduto il “baldacchino” per Decreto della Sacra Congregazione dei Riti: era un dono fatto al santuario dai naviganti e dai pescatori.      Naturalmente non si provvide alla sostituzione e il SS. Sacramento rimase senza il necessario apparato liturgico.

     Nel 1884 divenne custode il sac. Gio Batta Gardella.      Il 9 settembre 1899, con decreto arcivescovile, il custode del santuario ricevette il titolo e le insegne di rettore.

     Nell’anno 1900 don Prospero Luxardo assunse l’importante ufficio, succedendo al sac. G.B. Gardella, che aveva rinunciato.

     Fu merito di don Luxardo se si accrebbe la lunga serie dei pellegrinaggi al santuario;  grazie a lui si pubblicò la documentata storia delle apparizioni di Maria e del tempio a Lei sacro;  per lui prese sviluppo l’iconografia mariana del santuario, sotto varie forme; sempre grazie a lui sorse, nel 1914, il Bollettino “La Madonna del Boschetto”.

     Nel 1938 la Gazzetta Ufficiale del Regno237 pubblicava il Regio Decreto del 7 gennaio col quale, su proposta del Capo del Governo, Primo Ministro Segretario di Stato, Ministro per l’Interno, era riconosciuta la personalità giuridica della chiesa-santuario di N.S. del Boschetto.

     In ringraziamento per la fine dei combattimenti e la liberazione dal regime, nel pomeriggio del 29 aprile 1945 si snodò dalla parrocchia una processione che giunse sino al santuario in segno di ringraziamento alla Madonna che li aveva protetti.
      Anche il C.L.N. aveva fatto voto alla Madonna del Boschetto, e per l’occasione fu pubblicato un manifesto.

     L’8 dicembre 1953 iniziò il lungo iter per ottenere la proclamazione di N.S. del Boschetto a Patrona di Camogli.    
La Madonna del Boschetto divenne Patrona di Camogli il 27 marzo 1955, con Bolla del 4 giugno 1954.

     Il 1° marzo del 1972 il Card. Siri accettava le dimissioni da rettore poste da mons. Crovari per ragioni di salute.     Fu sostituito don Piero Benvenuto.      Il 1° settembre 2000 don Francesco Marra sostituiva don Piero Benvenuto, mancato il 18 giugno alle ore 7.30 del mattino, all’età di 77 anni.

(RITORNA)

 

 

 

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