……e ora andiamo Marco, già che siamo qui
in zona, e abbiamo visitato la Commenda voglio portarti a vedere la zona della
Ripa e del Molo; luoghi molto antichi che risalgono
addirittura alle origini della città.
icevo dunque, in questa zona del molo i nostri
antenati fondarono la “Civitas” e costruirono un castello a difesa del centro
abitato sul colle di Sarzano. Vedi, dove adesso c’è il porto antico,
l’Acquario, il Bigo, c’era il primo approdo della città che si chiamava e si
chiama tutt’oggi Mandraccio (nome comune peraltro a tutti i primi porti delle
città di mare, derivante in epoca romana dal latino Mandracium (recinto per
animali).
Andiamo Marco, ti porto a vedere in piazza Cavour un
edificio che la leggenda ci tramanda come costruzione romana risalente a
Vipsiano Agrippa (ammiraglio dell’imperatore Augusto). Tale affermazione deriva
dal fatto che durante i lavori della costruzione della sopraelevata negli anni
’60, fu rinvenuta in questo sito una lapide d’epoca romana con inciso appunto
il nome di Vipsiano Agrippa.
a costruzione invece, più verosimilmente è
medievale, dell’XII° sec. ed è ciò che rimane di un’abitazione civile,
probabilmente appartenuta ad un pescatore, poiché la zona allora si trovava
proprio a picco sul mare che era ove adesso si trova il mercato del pesce.
I genovesi conoscono questa costruzione come “Casa
del Boia”, perché è certo che durante le vicissitudini della città dal XII° al
XV° sec. le condanne capitali venivano eseguite proprio qui al molo e quindi la
leggenda ci tramanda questo sito come l’alloggio del boia quando veniva
chiamato a Genova da “fuori” per fare il suo lavoro.
cco, ora stiamo imboccando via del Molo e questa
costruzione che vedi alla tua destra è la chiesa di S.Marco.
La costruzione
risale al XIII° sec. ed è intitolata a S.Marco patrono di Venezia ( proprio in
questa zona avevano residenza alcune famiglie originarie della Laguna che
svolgevano i loro affari e traffici). Guarda ora, proprio qui di fronte
troviamo questo bel palazzotto con questa base fortemente a “scarpa”, è il
vecchio portofranco, dove venivano scaricate le merci in attesa di essere
“sdoganate” e poter quindi entrare in città.
ndiamo ora, andiamo verso il mare, laggiù c’è una
piazza vedi? Questa costruzione di stile neoclassico è la parte interna della
Porta Siberia; progettata dall’architetto perugino Galeazzo Alessi era l’ingresso a mare alla
città. Al suo esterno la musica cambia, niente colonne ,fregi, triglifi ecc. la
costruzione si presenta come una poderosa opera fortificata chiamata a
“tenaglia”; due baluardi racchiudono l’accesso alla città e la porta è protetta
da feritoie attraverso le quali si poteva colpire gli eventuali nemici che
fossero riusciti a sbarcare dal mare.
a struttura è rappresentativa, infatti, è la
classica opera fortificata di passaggio tra le armi da lancio e quelle da
fuoco. Al suo interno la struttura a volta è solida ( doveva resistere ad eventuali “bombe”
che l’avessero colpita e i muri molto spessi contenevano le scale che
immettevano sul terrazzo ove erano appostati i pezzi d’artiglieria che allora si
chiamavano con strani nomi come: falconetti, bombarde,ecc.
Alla nostra sinistra attraverso questa piccola
porticina si accede alla batteria della
Malapaga, ove erano cannoni di grosso calibro che servivano a colpire le
eventuali navi che si fossero spinte troppo vicine a riva.