A CIASSA GALĖA
(testo di Guido Zunino)

ei tempi passati avere conti in sospeso con la giustizia voleva dire, a volte, dover lavorare in modo decisamente faticoso, in quanto i "galeotti", a qualunque titolo detenuti, sovente erano destinati ai lavori forzati.

    Piazza Paolo da Novi, in pieno centro cittą, nella metą del 1800 era chiamata dai vecchi genovesi "Ciassa Galėa" perchč nella sua realizzazione erano stati impiegati come lavoratori forzati un folto gruppo di galeotti che, dalla zona della Foce,  venivano condotti al lavoro dai gendarmi con un acuto stridio di catene.

    I galeotti, destinati al "bagno penale" e impiegati nei lavori forzati nella cittą erano sistemati nelle ore notturne  anche in un edificio , ora scomparso, nella zona della Foce nei pressi di corso Guglielmo Marconi.

    L'edificio era stato sede gią nel 1467 di un lazzaretto e aveva anche ospitato nel 1743, per una quarantena anti-peste, il filosofo Jean Jacques Rousseau.
    Il filosofo, partito in nave da Tolone in altomare aveva incrociato un vascello inglese proveniente da Messina, dove era scoppiata la peste, per cui le autoritą genovesi imposero al personaggio francese una quarantena nell'edificio dell'ex lazzaretto.
    Nello stesso edificio intorno al 1870 e per vari anni fu sistemata la sede del bagno penale di cui prima.

 

 

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